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DEVIL'S KNOT - FINO A PROVA CONTRARIA regia di Atom Egoyan

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The Gaunt     7½ / 10  11/05/2014 17:11:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'unica verità accertata nel film di Egoyan è la sua indeterminatezza. Una verità assoluta ed insondabile per chiunque e che si ferma, forse, quando i bambini passano il grosso tubo che fa ponte sul torrente e si inoltrano nel bosco. Egoyan evita di andare oltre perchè la visione più oggettiva possibile di questo fatto di sangue si ferma lì. Contrariamente ad altre pellicole del regista armeno-canadese la narrazione si presenta in maniera più lineare, ma ciò che viene destrutturata e frammentata come un puzzle è la verità stessa che viene taciuta, distorta, manipolata e soprattutto incompleta perchè mancano tasselli e collegamenti logici che a loro volta diventano emotivi, condizionati dai clichè e che sull'altare della verità stessa vengono portate ulteriori potenziali vittime di tali clichè per soddisfare il senso di vendetta e non di giustizia di un'intera comunità. Sotto scacco rimangono sia il personaggio della Whiterspoon, madre di una delle vittime, e quello di Firth, investigatore/consulente per la difesa. Non solo ne vengono travolti e persono marginalizzati dalla potenza degli eventi e quando il solco tra la verità assoluta e quella giudiziaria è così profondo ed incolmabile come in questo caso il senso di sconfitta e inappagamento è totale e senza riserve. Quando la verità è vaga, contradditoria ed irrisolta c'è solo amarezza da entrambe le parti.
Vedere un film come Devil's Knot in un ottica di genere il risultato può deludere le aspettative. Egoyan usa il genere e le convenzioni del legal thriller per creare una pellicola più concettuale e vicina al suo modo di fare cinema. Certo il personaggio di Firth mi è apparso più monocorde e l'attore inglese penso che abbia avuto pochi margini su cui lavorare, mentre più sfaccettato e più evoluto quello della Whiterspoon nella sua crescente frustrazione verso quel desiderio di verità tarlato dai tanti dubbi e dalla paura di una verità inconfessabile (il ritrovamento del coltellino del figlio).