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DEVIL'S KNOT - FINO A PROVA CONTRARIA regia di Atom Egoyan

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Angel Heart     6 / 10  12/03/2018 16:46:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'opera obbiettivamente inutile ed inconcludente (un po' come fu, per gli stessi motivi, il "Zodiac" di Fincher) in quanto la cronaca trattata, basata su fatti realmente accaduti, è nota per essere ad oggi un caso ancora insoluto senza un "vero" colpevole effettivo a scontare una condanna per il crimine commesso; non avendo familiarità con il caso in oggetto, non so poi se lo scopo del film fosse sollevare un nuovo ragionevole dubbio (magari romanzato) sulla base dei nuovi dettagli raccolti in seguito al processo (dando maggior peso all'ipotesi di innocenza dei tre sospetti poi condannati) o se fosse semplicemente quello di realizzare un film sulla vicenda riportando i fatti, e basta. In entrambi i casi, a prescindere, è normale che uno spettatore che paga il biglietto rimanga insoddisfatto se il tutto rimane senza un esito concreto, il senso di inutilità, visto che si tratta sempre e comunque di film, è inevitabile. Credo, sottolineo credo, che un semplice disclaimer iniziale del tipo "il film è liberamente ispirato ed ipotizzato su fatti, prove e dichiarazioni raccolti in seguito ecc…" ed un finale appunto ipotetico, sotto l'aspetto appagamento cinematografico probabilmente avrebbero potuto fare la differenza, ma è anche vero che, se così fosse stato, ora staremmo tutti qui a lamentarci sull'attendibilità generale dell'opera.
Non so cosa sia peggio, sinceramente, resta il fatto che un film d'intrattenimento o di inchiesta basato su una vicenda realmente accaduta, di questa entità, senza un finale, a mio avviso non andrebbe fatto a priori. Non sapere la verità nella realtà è più che sufficiente.
Detto questo, il lavoro di Egoyan riesce comunque ad essere teso e coinvolgente dall'inizio alla fine per come avvolge la materia dell'atmosfera triste, disturbante e malinconica richiesta dal caso, catturando i molteplici avvenimenti e personaggi con omogeneità e raccontando tutto quello che c'è da raccontare in maniera condensata ma schietta e senza lungaggini di sorta (prima del processo, ci sono scene sufficienti per capire i rispettivi sviluppi ed il grado di coinvolgimento dei personaggi chiave); in ogni caso, risulta molto più efficace nella straziante prima parte con il ritrovamento dei cadaveri, le indagini lampo che ne seguono ed i pregiudizi generali della comunità, che nella seconda dove si finisce nei meandri del legal e dove le dinamiche, seppur eseguite in maniera discreta, sono sempre le solite da più di 60 anni; conoscere poi a priori l'esito del processo, senza sorprese o colpi di scena, e/o chiudere il film senza dare delle risposte soddisfacenti sul caso, non fa altro che demolire le attese costruite dello spettatore lasciandolo a rimuginare scogliònato sulle due ore di durata perse.
Ad ogni modo, il film non è affatto male e coglie in pieno la tragedia della vicenda, ma l'assenza di conclusione lo rende di fatto troppo insoddisfacente e, purtroppo, obsoleto nel momento stesso in cui scorrono i titoli di coda.