Dom Cobb 8½ / 10 15/03/2014 20:23:51 » Rispondi Mr. Peabody è l'essere più intelligente del mondo, ha dimestichezza in tutti i vari campi del sapere, conosce le lingue, la musica, la storia, la scienza in modo del tutto ineccepibile... ed è soprattutto un cane. Ha anche preso in adozione un bambino, Sherman, e per insegnargli la storia ha creato un'apposita macchina del tempo, la "Tornaindietro" (W.A.B.A.C), tramite la quale i due possono avere accesso alle varie epoche storiche del mondo. Tuttavia, questo insolito rapporto padre cane-figlio bambino viene messo alla prova quando, il suo primo giorno di scuola, Sherman attacca briga con una compagna di scuola, Penny: il suo gesto potrebbe avere come conseguenza il suo affidamento ai servizi sociali. Per cercare di sistemare le cose, Peabody invita a casa Penny e i suoi genitori, in modo che la bambina e Sherman possano riconciliarsi, ma quando Sherman, contravvenendo il severo avvertimento del cane, decide di mostrare a Penny la macchina del tempo, la serata prenderà una piega imprevedibile... La prima piacevole sorpresa dell'anno è targata Dreamworks, che ancora una volta, dopo la relativamente brutta annata del 2013, dimostra di essere ancora nel pieno delle sue energie e, personalmente, una spanna sopra gli altri studi d'animazione (sì, intendo tutti). E la riscossa arriva con l'adattamento, opportunamente modernizzato, di una serie a cartoni dei primi anni '60 che negli USA ha spopolato, mentre qui in Europa i personaggi protagonisti sono del tutto sconosciuti. Vero calderone sia di trovate comiche che di personaggi memorabili, grazie alla sapiente regia di Rob Minkoff ("Il re leone"), questo lungometraggio dimostra anche che non serve necessariamente conoscere il materiale di partenza per passare un'ora e mezza di allegria e divertimento. Questo perché l'intero team creativo dietro a tale, ennesima fatica animata, tratta il film per quello che è: sanno bene che sono i personaggi, ancora prima della storia, a coinvolgere il pubblico di ogni età e sono bene attenti a miscelare con mestiere momenti di ilarità pura
Da notare Leonardo da Vinci e il suo bambino meccanico, il metodo di ragionamento di Mr. Peabody, letteralmente "illustrato", nonché il finale guazzabuglio spazio-temporale che fonde passato, presente e futuro in un'unica dimensione di caos.
ad altri genuinamente ed inaspettatamente toccanti. In altre parole, nonostante i dovuti ammiccamenti allo show dal quale è tratto, al dovere di intrattenere con avventure surreali e di divertire con una graffiante verve comica che lascia il segno, non viene mai perso di vista il fulcro centrale della vicenda, che riguarda il bambino e il suo cane (anzi, il cane e il suo bambino, poiché "se un bambino può adottare un cane, non vedo perché un cane non debba adottare un bambino"). Un rapporto di sincero affetto, che guarda oltre alla stranezza che il genitore sia di fatto un cane, ma anche un rapporto del quale entrambi avvertono l'intrinseca "stranezza" (cosa che provocherà anche qualche conflitto), ma dal quale tutti e due finiscono per arricchirsi in termini di esperienza: forse, proprio per questo, potrebbe anche essere un modo come un altro per rappresentare un invito all'accettazione del diverso. Qua e là trova anche spazio una non troppo velata critica contro le istituzioni (in particolare i servizi sociali), che di certo non possono sostituire gli affetti familiari. Ma il motivo per cui questo rapporto funziona così bene è a causa dei personaggi, pienamente riusciti e con una personalità unica: da una parte, il cane super intelligente, ma allo stesso tempo così "errante" in fatto di paternità e forse eccessivamente rigido, dall'altra il bambino che si fida ciecamente dei consigli del padre adottivo e tentato dai moti di ribellione al quale la nuova amica Penny finisce col spingerlo. I due formano una coppia dall'alchimia perfetta, senza dubbio carismatica ed è proprio per merito loro se l'intero spettacolo imbastito funziona a dovere.
-Ti voglio bene, Mr. Peabody. -Anch'io provo una profonda devozione nei tuoi confronti.
Certo, il film non reinventa il genere a cui appartiene, non raggiunge vette che nessuno ha mai raggiunto prima, è semplicemente un eccellente lungometraggio d'animazione vibrante sincera e genuina energia. Una buona ripresa dopo i mezzi flop dei Croods e di Turbo