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LONE SURVIVOR regia di Peter Berg

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  25/06/2014 15:33:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Operazione Red Wing: quattro Navy Seals contro il capo talebano Ahmad Shah, nel tentativo di catturarlo e/o eliminarlo. Peter Berg torna al cinema di guerra dopo il non eccelso "The Kingdom" e il war-fantasy "Battleship", questa volta si affida a fatti realmente accaduti riportati nel libro di Marcus Luttrell, ovvero uno dei componenti di quella piccola e agguerrita squadra.
Convince di sicuro l'ambientazione piuttosto spiazzante, non la solita distesa di rocce semidesertiche tipicamente medio-orientali, bensì una foresta rigogliosa dove gli scontri a fuoco si sprecheranno. Il manipolo a stelle e strisce verrà infatti ben presto braccato da un nugolo di feroci talebani determinati a far loro la pelle. Inseguimenti forsennati, combattimenti tra gli alberi e poi sul crinale di una collina decisamente impervia, il sangue scorrerà a fiumi.
Ritmo, gran regia, effetti spettacolari: non manca nulla dal punto di vista dell'intrattenimento al film di Berg per assurgere a piccolo cult, peccato per quella fastidiosa retorica, mista ad uno spot propagandistico pro bellico che francamente stona, soprattutto nel momento in cui la pellicola vorrebbe conformarsi ad un certo cinema della memoria in onore di coloro che da quella missione non fecero più ritorno.
E invece siamo sempre alle solite: addestramento da veri machi sui titoli di testa, nemici che più cattivi non si può animati da un cieco furore, bravi ragazzi con fidanzata sempre nel cuore pronti ad immolarsi per la patria.
Berg cita senza freni ("Full Metal Jacket" e "Platoon" in primis) non restituendo mai il vero orrore della guerra, non facendo mai trapelare la paura o il dubbio. I suoi personaggi sono irreali, martiri nel nome del ralenty, della soundtrack lacrimevole e del sole che sorge o tramonta ammantando il tutto di una luce tremendamente suggestiva.
Lasciando da parte queste riflessioni c'è un film dall'incedere senza dubbio trascinante, poi ci sono i protagonisti, tutti efficaci nei loro ruoli.
Una sufficienza ci sta, a patto di lasciar scivolare certa subdola retorica.