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ROBOCOP (2014) regia di José Padilha

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Manticora     8 / 10  08/02/2014 12:09:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avevo delle aspettative abbastanza alte per questo film, certo il confronto con l'originale è improponibile, vuoi la critica al modello reganiano di quell'epoca, vuoi l'ultraviolenza spinta, vuoi anche le esagerazioni tipiche di un cinema anni 80 ma che comunque funzionano nel contesto in cui erano poste. Certo stiamo parlando di un film, l'originale che ha 26 ANNI e li dimostra tutti...
In questo caso la scelta del regista era determinante, Darren Aranowscy era la prima scelta, ma poi la sony ha chiesto ad una shortlist di registi, mettendoli a confronto, non era scontato che il brasiliano Josè Padilha prendesse le redini del progetto,ma sicuramente è stata una scelta azzeccata.
Il regista di Tropa d'elite porta il suo stile, reindirizzandolo verso un metodo di ripresa veloce, senza tempi morti, con una buona dose si violenza, ma il tutto incentrato si di una società, quella americana, che si definisce la "migliore del mondo".
In questo contesto il pensonaggio di Samuel Jakson è azzeccatissimo, prende il posto dei presentatori dei notiziari dell'originale, ma ha senso, perchè l'opinionista Jakson è un fine propagandista, per imporre l'uso dei droni anche sul territorio americano. In questo la pseudo-guerra al terrorismo degli yankee è l'ennesimo tassello imperialista a cui Jakson plaude, con la solita retorica della guerra al terrorismo, interessante il fatto è che i droni non si dimostrano cosi EFFICENTI come il pentagono vuole, soprattutto gli Ed-209.
Comunque dopo questo prologo, utilissimo ai fini della storia, si arriva finalmente a Detroit, qui Joel Kinnaman, attore svedese pressochè sconosciuto al grande pubblico riesce a non far rimpiangere Peter Weller, la sua spalla Luis, lascia il posto ad un aitante detective di colore, mentre il capitano è una donna. Ribaltamento dei ruoli nella società, d'altronde siamo nel 2027, un futuro mooolto credibile. Il rapporto con la famiglia che nel film di Wheroven era sfumato nei ricordi, qui ha maggior spazio, ed è un bene. Poi quando Alex Murphy si trova TRASFORMATO IN UN CYBORG, tutta l'estetica del passato lascia il passo ad una ben più realistica reazione, il rifiuto di essere un cyborg, impressionante il disassemblamento che il dottore interpretato da Gary Oldman mostra ad Alex cosa è VERAMENTE DIVENTATO.
"non voglio più vedermi così" è la risposta del cyborg, ma un essere umano prova emozioni, mentre una macchina non prova niente, il dilemma del controllo è reso molto bene, perfino l'umanità può essere ridotta, tramite droghe e stimolanti. Robocop è un poliziotto, ma come nell'originale cosa succede quando essere troppo efficienti per un poliziotto cyborg diventa un problema? La società può tollerare l'espressione di un modello per far rispettare la legge, ma che sia flessibile, perchè se si perseguono i politici, allora diventa un problema. Abbie Cornish è un pò tirata via, ma il suo spazio lo ha, d'altronde è una moglie, distrutta, che non potra mai stringere tra le mani il marito, ma solo sentirne la rigidezza meccanica. Michael Keaton è il vero mattatore, avido, ipocrita, scaltro e pronto al compromesso, alla fine il finale è un omaggio all'originale. Certo l'azione non manca, sia contro i criminali, che contro i politici. Musica in parte, ottimi effetti speciali, non manca la battuta cult, segnalo anche Jakie Eal Eye in un ruolo da militare. La critica al profitto e all'imperialismo è latente, la OCP domina, e parafrasando l'originale:
"tu sei un nostro prodotto, e non possiamo permettere che un nostro prodotto si rivolti contro di noi", finale aperto, che non guasta, certo lo sbroccamento di Samuel Jakson è impagabile!