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SMETTO QUANDO VOGLIO regia di Sydney Sibilia

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hghgg     7 / 10  04/03/2015 20:52:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Occasione sprecata, ah, mannaggia la peppa. Questa intelligente e divertente commedia amara di Sibilia stacca di parecchi punti tante puerili e scontate commediuole italiane coeve ma avrebbe anche potuto esser meglio, avrebbe anche potuto essere veramente un bel film se non si fosse un po' perso nella seconda parte, meno divertente, meno intelligente, meno ben scritta e girata anche se con un finale che è una perla.

"Smetto quando voglio" parte molto bene, fin dall'inizio "In medias res" (ah, quante lezioni ha dato "Goodfellas", quante...) e prosegue poi con una prima parte davvero riuscita, la regia di Sibilia crea un ritmo vivace che coinvolge immediatamente aiutato da una sceneggiatura arguta e piena di battute e situazioni divertenti e orchestrate con intelligenza, ironizzando sulla precaria situazione di universitari e laureati nell'odierno mondo del lavoro italiano, dove anche le migliori menti sono costrette a lavorare come lavapiatti o benzinai.

Insomma tutta la prima parte, sorretta soprattutto da un Edoardo Leo in stato di grazia, è davvero riuscita e divertente, tante scene memorabili ed esilaranti scambi di battute, intrecci di situazioni e personaggi spassosi, tutto davvero ben scritto e girato. Peccato che nella seconda parte perda davvero molto in fantasia e mordente con situazioni più forzate o banali e diventa anche meno divertente, riprendendosi solo nel geniale finale.

Edoardo Leo come detto è in stato di grazia, inoltre mi sembra uno dei pochi attori italiani in questo momento capace di reggere, volendo, da solo una commedia. Non che sia questo il caso perché gli attori sono bravi, in parte e ben affiatati. Si pesca a piene mani da "Boris" (essendo questa la miglior serie tv italiana per distacco, era prevedibile) e ben tre attori sono presi da li. Valerio Aprea sempre molto bravo ed esilarante di natura (era uno dei tre mitici sceneggiatori), l'anch'esso ottimo Paolo Calabresi, anche lui valido caratterista e nelle commedie sempre molto divertente e ovviamente Sermonti. Altri sono Lorenzo Lavia che forma una riuscita coppia con Aprea (i due geniali latinisti che si dilettano a litigarci, in latino), Libero De Rienzo (e il suo spassoso matrimonio con una ragazza di etnia Sinti) e uno Stefano Fresi divertente anche se magari un po' troppo sopra le righe. Nerì Marcorè come "Murena" l'ho trovato poco divertente e credibile, geniale però l'idea di scrivere il suo personaggio in linea con gli altri del film (anche lui ingegnere navale cacciato dall'università).

Insomma attori capaci e affiatati e un film che soffre solo di un brusco calo di idee, ritmo e sceneggiatura nella seconda parte ma resta più che valido grazie ad una prima parte ottima, al cast, e ad una regia con buone idee e sequenze ben fatte da parte di Sibilia.

Questa "armata brancaleone della droga" è spassosa da seguire (il modello di partenza è effettivamente molto "Breaking Bad" ma non ci vedo nulla di male) davvero un bel filmetto ma, ripeto, poteva essere un bel film in tutto e per tutto.

Sarà per la prossima volta.