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A PROPOSITO DI DAVIS regia di Ethan Coen, Joel Coen

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-Uskebasi-     7½ / 10  18/05/2015 16:21:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMMENTO SPOILEROSO

Nell'ultimo intimo film dei Coen c'è una fotografia meravigliosa, splendente come la speranza e grigia come la realtà.
La vita di Llewyn Davis è un'Odissea senza lodi, con strada per mare e divani al posto di isole, per Itaca al massimo un vicolo perché scopri che il vero Ulisse è un altro. Le canzoni raccontano sempre del passato, di piccole grandi storie di piccoli grandi personaggi, dentro 3 accordi c'è comunque un mondo. Il talento di Llewyn è evidente, ma per sfondare manca sempre qualcosa, almeno agli occhi degli altri, e questo non cambierà mai. Sono vite così, dirette verso la rassegnazione, guidate da sfortuna e errori, come il fratello idiota di Re Mida tutto quello che tocchi diventa mèrda.
E allora capiterà che fai scappare un gatto, che ne ritrovi un altro, che scopri fuori tempo massimo di essere padre, e che vieni picchiato dal marito di una donna per averla derisa sul palco, in quello che è (di proposito) il finale/inizio più inutile di tutti i film con struttura ad anello. Lascia una strana sensazione, delusione che lievita in ammirazione. Perché quell'uomo in giacca e cravatta che inizialmente sembrava potesse nascondere chissà cosa alle spalle, non è nient'altro che un uomo arrabbiato.
E tu sei Llewyn Davis. Cantante folk squattrinato che non è degno nemmeno di un finale sopra le righe. Sfortuna o altro è la tua vita.
Canterai sempre benissimo (grande Oscar Isaac e splendidi i pezzi), ma dopo di te si esibirà Bob Dylan.