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A PROPOSITO DI DAVIS regia di Ethan Coen, Joel Coen

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  26/02/2014 13:34:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Convengo poco con il ribasso delle quotazioni che il film ha subito nell'ultimo periodo, arrivava da un gran prix e se non fosse stata per la pellicola di Kechiche avrebbe portato a casa la palma. Dal 2000 con 'Fratello, dove sei?' non intravedo quei tratti lirici mossi da un flusso narrativo intrecciato all'influsso della musica (allora bluegrass stavolta folk) è un film da ascoltare, musica a cui non sono avvezzo ma ha un effetto orecchiabile di partecipazione trascinante. Llewyn Davis è un essere corroso da un destino avverso, la pulsione primordiale delle passioni folk si scontrerà con l'imponderabile portata dei suoi effetti, come dice nella scena più intensa del film F. Murray Abraham, non è Davis ad andar male ma è una musica che non ha successo. L'ineluttabilità dell'ingiustizia e la fatalità del suo contrario, segnano l'esperienza di vita anche con quell'artificio narrativo posto nel finale a chiudere il cerchio, o a resettarne il circolo vizioso. La pallidura della fotografia, gli occhi sonnolenti (soggetti alla stanca disillusione) del protagonista, la lentezza del film non va confusa col vuoto, è l'armonia della vita, ripetitiva, si passa da un divano all'altro, da un gatto all'altro, un sali scendi nella vana illusione che qualcosa possa cambiare. Isaac non mi è nuovo, lo vidi un lustro fa in un film prodotto da Clooney 'Plutonio 239' ruolo secondario ma più incisivo di quanto lo fosse il protagonista, una bella faccia, ci ha messo un po ma alla fine è arrivato. Timberlake è votato interamente alla carriera, ambizioso forse troppo, ma sia Fincher che i Coen (sta iniziando a collezionare grandi regie) prendendolo a dosi son riusciti a frapporlo bene nella rispettiva pellicola, quello di Goodman è un bel cameo, la sequenza on the road che permette di farsi anche qualche risata senza stonare nel tono ponderato del film. Gradito ritorno non tanto ai loser che nella loro filmografia non sono mai mancati ma a quel sopracitato connubio con la musica eterea che non avvertivo da troppo tempo nel loro cinema.
hghgg  26/02/2014 14:21:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" avrebbe portato a casa la palma" Ottimo. Non l'ho visto ma di Cannes mi fido, altro che Oscar...
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  26/02/2014 15:05:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehi hghgg... dagli un occhio perchè recentemente, non so tu, ma io ho faticato a riconoscere il loro tocco, è un bel salto di 13 anni, dove comunque di lavori di qualità ne hanno fatti, ma qui si riassapora lo spirito autoriale dei fratelli.

Credo non sia tanto la qualità della giuria, ma la quantità a fare la differenza, quest'anno poi era di impronta molto hollywoodiana con Spielberg, Lee, la Kidman eppure sfido chiunque a muovere critiche sui 3-4 premi principali. Dern di 'Nebraska', la Bejo de 'Il Passato' e appunto Coen e Kechiche, insomma più facile far uscire l'effettiva qualità dei film da pochi qualificati rappresentanti del mondo cinematografico che estendendo il suffragio a 6000 giurati come oltreoceano.