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DEXTER - STAGIONE 8 regia di John Dahl, Steve Shill, Keith Gordon, Marcos Siega, Ernest R. Dickerson, Romeo Tirone, Michael Cuesta, Tony Goldwyn, altri

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Azrael     5 / 10  03/12/2014 12:31:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi unisco al coro dei delusi e dunque commento anche io.

Partiamo da una domanda fondamentale. Perché la final season ha davvero deluso tutti ?
La risposta per me rimane semplice: perché si presenta come una totale negazione di tutto quel percorso di maturazione umana che Dex aveva intrapreso nelle passate stagioni. Un finale pertanto iniquo, che si sottomette ad un concetto quasi inverosimile di destino mutuato dalla tragedia classica. Come l'Edipo re, nonostante Dex abbia fatto la scelta giusta, nonostante sia riuscito a vincere il suo demone, tutto va inevitabilmente alla malora, e al Nostro non resta che punirsi con un volontario esilio.

Era davvero necessario ?
No. La final season dimostra l'incapacità dei produttori di serie TV di intercettare i gusti del nuovo pubblico televisivo, più preparato e maturo di quello del passato.
Oggi non si cerca più a tutti i costi l'epilogo sorprendente, oggi si comprende l'importanza di quanto un finale debba essere coerente e rispettare le andature dei personaggi; quindi, anche se prevedibile, un finale deve esprimersi come "necessario" e opportuno. L'Ending dexteriano, al contrario, diventa un guazzabuglio di tristezza sconfortante, lacrime da telenovelas, un miscuglio di spunti e soluzioni che incrociano la solita caccia ad un criminale, la morte di una protagonista amatissima, vicende parallele del tutto inutili, un piano di fuga, l'arrivo di un uragano. Insomma, davvero troppa carne al fuoco, messa lì per lasciare lo spettatore interdetto. Ma lo spettatore, va ribadito, non è più così in vena di amenità patetiche tipiche della vecchia Hollywood.

Di fronte a queste annotazioni, stupisce la levata di scudi dei produttori che tentano di difendere il lavoro svolto. Certo, la cosa è comprensibile, ma questo non toglie respiro alla tesi che hanno compiuto un grosso buco nell'acqua. Più le stagioni avanzavano più è venuta a mancare la qualità del rinnovamento. Da un certo punto in poi le stagioni di Dexter sono state progettate tutte allo stesso modo, con lo stesso schema. L'ottava non sfugge a queste critiche: ritorna il canovaccio base a cui viene però cucita una fine che sa molto di "appiccicata a forza". Voglio dire, non è che tutto debba sempre finire nella tragedia più esasperante per giustificarsi. Fa capolino il solito bieco moralismo fascista americano alla luce del quale se sbagli, non esiste redenzione e devi pagare a vita.

Magari con una imprevista stagione 9 si potrebbe correggere il tiro. Non ci si può separare da Dexter così.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  03/12/2014 14:33:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
salute di Michael permettendo le mani sullo show è probabile le rimetteranno, anche perchè oltreoceano nulla sembra fermare la resurrezione di serie concluse da tempo, anche a distanza di vent'anni (Dallas, Twin Peaks) o che han terminato da tempo il capitale narrativo (24), comunque sono restio a credere che con un'altra dozzina di puntate riuscirebbero a dare un senso di chiusura, dopo la 4° hanno imbarcato acqua su tutti i fronti, arrivando quasi a snaturare un personaggio tanto complesso quanto dettagliato, estirpandone l'oscuro passeggero e portandolo a fare scelte irrazionali quando Dexter nelle prime stagioni era scrupolosamente metodico in tutto quello che faceva, persino nel relazionarsi quotidianamente con il prossimo. Cosa vuoi raccontare di più? Di lui che va in Sudamerica a riprendersi il figlio, ma sarebbe una correzione del finale stesso, un ammissione di colpe, la toppa peggio del buco stesso, per me Dexter doveva essere frapposto alla giustizia, raccontare una storia diversa portandolo ad uno stadio di sopravvivenza, ma i creatori lo hanno confinato in un procedurale annullandone ogni cambiamento, ritardando puntualmente le svolte, per me è troppo tardi per farlo (la puntata chiave per attuarlo era la 7x12).



Azrael  03/12/2014 17:07:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su questo sono d'accordo. Non che Dexter non dovesse continuare, ma questa ottava stagione si è dimostrata stupidamente melodrammatica - e il melodramma rappresenta la forma di degenerazione peggiore in cui un buon franchise possa cadere; pensiamo al Padrino parte III. L'idea di infilare nel finale una tragedia dietro l'altra, ha del ridicolo involontario. Il tuo commento in fondo non fa che confermare la mia tesi: il pubblico non vuole finali scioccanti, sconcertanti, annichilenti... Ma dei finali credibili, che rispettino l'evoluzione del personaggio senza tradirne i caratteri fondamentali. Un Dexter scoperto dalla Polizia e in fuga da Miami sarebbe stato l'epilogo migliore. E invece abbiamo la fiera delle melensaggini: Dexter si innamora davvero, vuole cambiare paese per la sua nuova famiglia, si preoccupa di Deb, la va a seppellire nell'Oceano (scena da lacrimoni) poi si da per morto nell'Uragano e conduce la vita dell'eremita redneck. Davanti a questo scempio, la cosa che fa più rabbia sta nel leggere le dichiarazioni della Colleton la quale ammette che questo era il finale più logico - certo, come se non si trattasse di fiction ma bensì di una vicenda di vita vera ! Ahaha. Quante se ne inventano pur di non dire che hanno "sporcato" una serie che avrebbe potuto eguagliare l'Olimpo raggiunto dai Soprano; almeno per come era partita.
Si, hai ragione, riparare al danno non sarà mai del tutto possibile. Ma almeno ridare un tocco di decenza, perché no..
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  03/12/2014 18:06:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dexter come altre note serie recenti ha pagato il successo, probabilmente inaspettato di un prodotto progettato inizialmente per essere di nicchia, tutto da testare sul campo (singolare a suo tempo ergere a protagonista di una serie tv un killer, poi la tua citata Colleton casualmente si è infilata dentro anche al progetto di Hannibal, ed anche qui il prodotto pare aver preso una strada non così coerente con l'originale, ma questo è un altro discorso), successo di ascolti nella tv via cavo, idem esportato all'estero, con in mano un catalizzatore di ascolti gli sceneggiatori si sono impigriti, il finale era tutt'altro che prestabilito, confermato da sceneggiatori e protagonisti, basta appurare l'influenza che ha avuto la Carpenter sul suo personaggio, egli stessa ha spinto per quella sorte e loro si sono preoccupati solo di avvallarla e non di rifletterci sopra e considerarla coerente con la trama sviluppata.
Il finale ricco di eventi fatalistici, nessun intervallo, nessuna costruzione, nessuna dilatazione, tutto compresso in 40 minuti, è figlio di 11 puntate precedenti che ne costituiscono il contraltare e non il preliminare alla serial final.
Sul melodramma, son felice anche di spenderle 2 lacrime per uno show che si appresta a terminare e lo fa sancendo un senso di compiutezza, di appagamento verso lo spettatore attraverso la morte di un soggetto, assolvendolo.
Comunque Showtime che in fatto di resurrezione è proprio l'artefice del nuovo progetto Twin Peaks, motivo per cui mi stupirebbe ancora meno da qui ad un lustro vederlo riesumato Dexter.
Azrael  03/12/2014 19:38:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io viaggio sulla tua stessa linea di analisi e sulle dichiarazioni dei produttori associati non bisogna mai riporre alcun assegnamento. Niente è mai prestabilito, e che la Colleton abbia voluto trovare un alibi per questo gigantesco flop, mi sembra se non accettabile quantomeno naturale, date le circostanze. Gli attori poi non dovrebbero mai prendere il sopravvento sulle sceneggiature, ma limitarsi a fare solo gli attori. Non problematizzerei la questione dei soldi: ogni casa di produzione quando mette in cantiere una serie, risultati artistici a parte, spera di fare cash e recuperare i costi di lavorazione. Ritorno sulla mia tesi: gli sceneggiatori americani dovrebbero considerare di più i giudizi del pubblico, perché sempre più di frequente il pubblico sembra capirne molto di più, proprio perché sul pubblico si fonda quel rapporto di fidelizzazione che garantisce il successo di un prodotto. Dexter e' stato penalizzato in modo particolare da un evoluzione del personaggio troppo radicale, anziché polare. Non so te, ma le ultime due stagioni e' come se avessero trasformato il serial killer più amato di sempre in un "Bad guy" che finalmente ha messo la testa a posto; ma il destino lo vuole punire comunque. Tremendo. Non serve aggiungere altro. Questa irreversibile trasformazione, a giochi ormai chiusi, ha compromesso il senso del tutto.
Per quel che mi riguarda, il ferro va battuto quando è caldo: se vogliono riprendere Dexter, ora o mai più.
Rifare Twin Peaks dopo 20 anni, lo trovo francamente inaccettabile.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  03/12/2014 20:27:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo, occhio ai gusti del pubblico, appurarlo durante i meeting, nel web, eppure al finale ci sono arrivati senza avere a mente la 'big picture', un progetto su come terminare la serie. Tra l'altro trovo enormi analogie con The Walking Dead, e son sicuro sarà la prossima delle serie di successo a capitolare deludendo i fan, benché il livello qualitativo di Dexter non l'ha mai toccato.

Ho scritto dei commenti a tutte le stagioni, indicando i cambiamenti del personaggio, nota anche le prime 2, il padre putativo richiamato solo tramite flashback, poi dalla terza diventa una sorta di ologramma che si porta appresso, questo inficerà nell'umanizzazione del personaggio (fino a lì apatico e affetto da anedonia, pensa solo al sesso che lo faceva solo per apparire 'normale'), poi con l'avvento preponderante del personaggio di Debra (evoluzione notevole anche in termini di recitazione della Carpenter) e sopratutto di Hannah McKay, che ha inciso irrimediabilmente nell'ammaestramento del killer, Dexter in balia di 2 donne gli causa quella mansuetudine che non spaventa più, è un killer imbrigliato e per dare quel senso di evoluzione compiuta, di punto in bianco nell'ultima stagione non ha più l'oscuro passeggero, dice di essersi liberato di un peso.
Il finale è incompiuto, proprio sospeso, tutto in stallo come se qualcosa deve avvenire, sembra quasi uno di quegli show che gli han dato il termine di scadenza dall'oggi al domani, 'scrivi un finale che accontentiamo i fan', ma gli sceneggiatori non sanno più chiudere i serial, tutti aperti i finali... mai come in Dexter andrebbe riscritto, però come ho spiegato sopra ti smentisci, anche se possono fare mea culpa atto dovuto ai fan, al limite eludono le scuse e compiono lo spinoff, altra moda del momento, calcola che la maggior parte dei personaggi non dovrebbe comparire, chi morto e chi lo considera morto, senza dark passenger, ci vorrebbero bravi sceneggiatori per riprenderne in mano quel che resta e farne qualcosa di onorevole.

Azrael  04/12/2014 10:07:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vorrei farti una domanda, se posso: hai parlato del rapporto di Dexter con le donne e di come questo lo cambi profondamente. Come giudicheresti questa svolta ? Opportuna o fuori dal personaggio ?
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  04/12/2014 14:56:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io Dexter mai come le prime 2 stagioni l'ho trovato un personaggio davvero affetto da psicosi, ti rendevi conto che chiunque poteva essere ucciso da lui, non aveva amici e non ci teneva ad averli (pensa quanto gliene fregava delle partite di bowling), appena prendevano un po di corda li respingeva; il rapporto con le donne altrettanto misurato sull'apparenza, con Debra molto distaccato, ma fondamentalmente è un Dexter passivo, il gioco nelle 2 relazioni lo han condotto Lyla e persino Rita che già di suo è una donna passiva. Quel Dexter era sintomatico di come trovasse piacere solo nell'uccidere. Anche nel matrimonio con Rita era un pesce fuor d'acqua, ricordo che il rapporto era ai minimi storici, ma più che toglierla di mezzo li avrei separati poiché in seguito tolta lei, hai tolto i figli e alla serie hai tolto il Dexter versione paterno, in un sol colpo tutta la costruzione durata 4 stagioni con i bambini e la madre... terminato.
Dexter sta in piedi da solo, naturale, ma con gli inserimenti giusti, da qui in poi Dexter non è più passivo con le donne, Lumen rievoca una novella Eva Kant, relazione anche avvincente all'inizio prima che diventasse seria, Julia Stiles bene imbruttita di più, non molto diversa possiam definire Hannah McKay ma è un personaggio che non funziona, gli sembra cucito addosso dagli autori, troppo bella, troppo perfettina, troppi lustrini per essere quel diavolo che il curriculum attesta, insomma da Hannah McKay è già un Dexter irriconoscibile.
Poi una cosa che non sopporto sono le storyline recise in corso, lo spettatore avverte che c'è stato un cambio di piano, e questo non dovrebbe mai accadere, mi riferisco a quelle 4-5 puntate finali della 6° stagione in cui Debra si prende una cotta per Dexter, anzi dice di averlo sempre amato e sono lì per lì per portarlo ad un livello successivo e invece avviene un taglio netto con la scusa che Debra lo coglie con le mani nella marmellata.
Concludendo, un buon serial non dovrebbe mai oltrepassare le 5-6 stagioni, alla lunga scopri il fianco alla ripetitività di eventi già narrati, di canovacci già approfonditi, di coerenza campata in aria causa di un processo evolutivo del personaggio che prende una strada troppo snaturata dall'origine, dalla 5° in poi Dexter viene umanizzato, fino appunto al raggiungimento della sanità mentale a 2-3 puntate dal termine.



Azrael  04/12/2014 21:48:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido.
In effetti si realizza una frattura: Dexter all'inizio, oltre che venirci presentato come un serial killer, ci viene presentato quasi come un extraterrestre, un alieno che tenta di mimetizzarsi per nascondere la sua vera natura. Ma nelle ultime tre stagioni, il calibro viene corretto: come sostenevo in un precedente post, Dexter viene tramutato nel ragazzo irrequieto che in fine mette la testa a posto, grazie alla sua voglia di lasciarsi coinvolgere dall'amore. Ripeto, trattasi di una chiara cesura, troppo marcata. Non contesto la sua evoluzione in chiave umana, ma l'artificiosità nel forzare le situazioni narrative per condurre il protagonista dove non è ovvio che sarebbe mai arrivato. Hai ragione, Hannah sembra davvero una figura troppo addobbata per essere verosimile, fatta su misura. Mi chiedo come mai queste riflessioni non abbiano minimamente sfiorato la mente degli sceneggiatori.
Azrael  03/12/2014 20:56:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come diceva De Sade, di fronte agli effetti le cause non hanno più importanza. Di sicuro, a motivo del successo riscosso, Dexter avrebbe meritato più attenzione, ma la deriva a cui il serial e' approdato affonda le sue radici anche nel supersfruttamento di un soggetto che è stato tirato troppo per le lunghe, replicato in modo quasi uguale per troppe stagioni a seguire. Il finale di ultima puntata l'ho trovato davvero fuori luogo con il senso della storia e del personaggio, un colpo davvero basso - ma anche qui, potrebbe essere solo il mio gusto personale. Per l'affetto che provo verso Michael C. Hall/Dexter spero di ritrovarmelo in una nuova stagione più ispirata. Il Dexter spaccalegna non se po' vede' !