I SOPRANO - STAGIONE 4 regia di Timothy Van Patten, John Patterson, Allen Coulter, Alan Taylor, Henry Bronchtein, Jack Bender, Steve Buscemi, Daniel Attias, Lee Tamahori, Mike Figgis, Peter Bogdanovich, altri
elio91 10 / 10 31/01/2014 16:38:10 » Rispondi Sarà bene dire che non si esagera quando si afferma che per ogni episodio dei Soprano ci vorrebbero commenti fiume di discussioni, per sviscerarle a fondo. Per questo le sei stagioni della provocatoria opera di David Chase sono quanto di più simile alla perfezione si sia mai visto su schermo sotto tutti gli aspetti. Abdico in anticipo e non rivelo nulla su quanto accade nella stagione 4: in fondo, come Cash ha fatto notare in un commento ad una delle stagioni, i Soprano hanno la peculiarità di non essere una serie in cui i nodi devono per forza venire al pettine. Mi permetto di forzare la sua interpretazione dicendo che si, è vero, i Sopranos non "finiscono" cosi come non "cominciano". Tutto quello che vediamo è un universo di tematiche e significati, psicologie sviscerate come mai in precedenza si era osato fare e temi sociali, realismo esasperato e momenti altamente visionari che però non ha una fine: è un mondo infinito illuminato da Chase e che ripiomba nel buio con l'ultima sequenza dell'ultima stagione. E cosi, pur dovendo per forza lodare TUTTE le interpretazioni è giusto sottolineare quella di Pantoliano. E adesso passiamo alla sezione spoiler sul nono episodio che non brilla per essere il più bello tra i belli, forse, ma ha la mezz'ora televisiva più sconvolgente che ricordi, eguagliata in parte dall'episodio "That's my dog" di Six Feet Under (con cui condivide, sempre in parte, l'improvviso cambio di atmosfera, la concentrazione su un solo personaggio, un devastante coinvolgimento emotivo). Non ricordo neanche il titolo italiano, anche perché le traduzioni dall'inglese sono francamente ridicole e banali. L'episodio si intitola "Whoever did this".
Come annunciato più su, lo ritengo tra i momenti più significativi ed importanti per comprendere le qualità e i paletti morali che la serie impone. La puntata si concentra inizialmente su Ralph Cifaretto e il modo in cui viene devastato da un incidente domestico capitato al figlio. Inizialmente vediamo il solito Ralph testa di càzzo, che telefona alla madre di Paulie per divertirsi in modo crudele e infantile alle sue spalle, ma poi c'è un cambio di rotta repentino: vediamo Ralph, uno di quei personaggi realmente odiosi e mezzo folle, devastato dall'incidente al figlio, che cerca il conforto di Dìo, realmente umano. E Tony Soprano lo difende come farebbe qualunque persona di buon senso di fronte agli attacchi di Paulie che vorrebbe vederlo morto. Non permetterà che venga ucciso e si appella alle "regole" cui loro devono sottostare, impartitegli dal boss (Tony, appunto). Qualche minuto dopo, in una sequenza graficamente violentissima, Tony uccide Ralph dopo averlo soffocato e avergli sbattuto la testa contro il pavimento della cucina. Il tutto solo per alcuni sospetti non del tutto chiariti sull'incendio della stalla che porta alla morte di Pie-O-My, cavallo adorato da Soprano (che ha una forte commozione e pietà verso tutti gli animali, dettaglio di non poco conto che lo umanizza ancora di più). Ralph porta Tony alla lite che quest'ultimo cerca con insistenza, e anche se sa che con tutti i problemi avuti l'ultima cosa che poteva pensare era di incendiare una stalla, si fionda contro Cifaretto dopo che questi gli sbatte in faccia tutte le contraddizioni: in primis il fatto che si interessi più a un animale che a un uomo con un figlio in gravi condizioni, e poi che non si faccia problemi a mangiare bistecche. La scena della lotta potrebbe essere, come tutto il resto dell'episodio, grottesca e quasi comica, ma non si ride. Si è sconvolti. Perché questo è il registro dei Soprano: realistico fino all'eccesso, fino all'allucinazione della realtà. E ciò che segue è realmente allucinato, subito dopo lo strangolamento di Cifaretto (in cui Tony lo accusa di avere ucciso quella bella creatura, riferimento al cavallo e contemporaneamente alla spogliarellista incinta che nella terza stagione Ralph massacrò di botte; per Tony le donne sono come i cavalli, né più né meno), ciò che segue alla morte di Ralph dicevo è l'allucinazione della realtà. Tony ansima e vomita, è tutto dolorante e barcolla. Chiama suo nipote Christopher che si è appena strafatto. Il cadavere viene maciullato e poi sciolto nell'acido, vengono inquadrate le mani e la parrucca che finisce in una borsa con il resto degli arti di Cifaretto (Tony ha un momento di shock subito rientrato quando vede i capelli finti entrare nella borsa). Poi Tony e Chris si stendono sul divano, guardano un film, riposano. Tony mangia del burro d'arachidi e parla del quotidiano con Chris, della dipendenza dalla droga che fa male. Poi puntualizza che lui non ha ammazzato Ralph ma lo ha già trovato cosi (questo nonostante fosse pieno di lividi, sangue e dolorante). Chris sembra credergli. Vanno a gettare ciò che resta del cadavere. Poi seppelliscono la borsa continuando a parlare di altre cose, compiendo gesti di tutti i giorni. Vanno al Bada-Bing e si lavano, poi dormono. Stacco su zio Junior che dopo aver imparato alla perfezione la parte del malato immaginario lo diventa davvero. Torniamo su Tony al badabing. Oramai è mattina, Chris non c'è più. Tony lo chiama, lui non risponde. E' notte all'interno del locale. Soprano si avvia verso la porta d'uscita, la apre, una luce accecante lo inghiotte e l'episodio finisce.
La perfezione assoluta. Il momento in cui escono fuori tutte le contraddizioni insanabili di personaggi inseriti in un contesto dalle regole assurde, ridicole. Sociopatici che mentono anche a sé stessi, illudono persino lo spettatore. Perché si, ci si affeziona ad ognuno di loro ma nei momenti decisivi, quelli in cui dovremmo forse addirittura esultare per l'uccisione di quello che nell'ottica "mafiosa" è un uomo di mèrda, un fetente, un traditore o un fastidio e nient'altro, David Chase umanizza come mai prima quel fetente traditore, non fino a farcelo amare ma arrivando a porre una distanza insanabile tra noi e loro. Che poi potrà quasi risanarsi di puntata in puntata ma arriverà al punto in cui bisognerà per forza scegliere di mettersi una mano sulla coscienza, e questo accadrà soprattutto nel finale della stagione 5. E poi nella sesta. Cosi come in precedenza già era successo. Per questo i Sopranos sono la cosa più bella che la tv o lo schermo potessero regalarci. Ci sfidano in continuazione, ci assorbono in ritmi alieni a qualunque altra serie tv o film in circolazione e poi ci risputano fuori con un'altra consapevolezza. Questo continuamente, visione dopo visione dopo visione, trovando dettagli e allusioni inizialmente sfuggiti. Capolavoro senza sé e senza ma.
Anche io ritengo l'episodio 48 assolutamente unico, un vero capolavoro. Della quarta stagione è il mio preferito assieme al famosissimo "White caps". Joe Pantoliano è stupefacente e il suo Ralph è con molta probabilità il miglior antagonista della serie (gli succede lo spietato Leotardo, personaggio totalmente brutale, violento e sanguinario ma che manca di sottile malvagità, il suo è un sadismo molto meno interessante o profondo rispetto a quello di Cifaretto, così come la sua storia è molto meno interessante rispetto a quella di Richie Aprile, un altro cattivo indimenticabile).
Fa macchia anche la Falco, in questa stagione secondo me più che mai, abbandonata da Furio e atomica nell'episodio conclusivo. E poi Adriana...eh, Adriana...
elio91 31/01/2014 22:32:27 » Rispondi Impossibile dire quale sia l'episodio migliore dei Soprano, perché ce ne sono davvero tanti, non è un eufemismo: su sei stagioni non c'è davvero un episodio brutto o debole. Whitecaps lo ricordo bene, molto bello. Io preferisco il genere di puntate brutali, come quella che ho inserito nello spoiler, o quelle totalmente sperimentali ("The test dream", ma anche
Concordo su Phil ed è vero che Ralph è il più grosso antagonista della serie, non fosse altro perché in fondo non è un vero e proprio antagonista: Tony lo odia, lo spettatore lo detesta, è un personaggio odioso come pochi, un pervertito e crudele debosciato con bizzarri tic quasi infantili. Edie Falco mostruosa e anche Adriana, beh, nella stagione 5 mi ha sorpreso ancora di più. L'attrice ha tirato fuori un'interpretazione ancora più sorprendente, uno crede che siano macchiette (come in parte Paulie) ma poi ti sorprendono regalando personaggi a tutto tondo.
elio91 31/01/2014 22:36:15 » Rispondi E grazie per lo "straordinario"!
Ah, dimenticavo di citare anche l'ennesima scelta geniale del brano finale, stavolta un remix del tema di "C'era una volta il West", eseguito dagli Apollo 440. Come non mai è conferito al tutto un tocco davvero sublime, proprio mentre la luce inonda Tony e lo inghiotta l'immagine s'interrompe lasciando spazio al buio improvviso dei titoli. Ovvero: l'uscita di scena di Ralph Cifaretto, fiato mozzato, ripensamenti, occhi sbarrati e sconvolgimento generale. Una cura, quella riservata a ciascuno dei bellissimi episodi della serie, che fa perno anche sui tasti più sensibili del nostro universo emozionale. Con intelligenza e metodo eccezionali. Quando tutto è superato da chi si supera = Superlativo.