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PRIGIONIERI DELL'OCEANO regia di Alfred Hitchcock

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Goldust     8½ / 10  30/09/2015 18:06:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parte da questo Lifeboat la fissa - passatemi il termine - del regista di raccontare storie in cui unità di tempo, azione e spazio coincidano al millimetro. Questa, forse ancora più di quella delizia tecnica che è Nodo alla gola, è la più estrema fra le sue opere poiché l'ostacolo di costruire all'interno di una semplice scialuppa di salvataggio un intero plot zeppo di phatos e colpi di scena, senza però rinunciare a ritmo e humor, sembrava davvero insormontabile. Pur nella sua schematicità di fondo in cui le forze democratiche e quelle naziste sono rappresentate all'interno della barca ( il nazista è da solo ma è furbo e determinato, gli altri sono in tanti ma non riescono a condividere un'azione comune ) il risultato è assolutamente sorprendente ed apre la strada a capolavori futuri e più elaborati come La finestra sul cortile e il Delitto perfetto. Tra le varie caratterizzazioni dei personaggi presenti lascia il segno quella riservata all'altezzosa giornalista inglese ( una splendida Tallulah Bankhead, che la dico grossa mi è sembrata un incrocio tra la Dietrich e Bette Davis, almeno in quanto a charme ), costretta dagli eventi a spogliarsi dei propri orpelli affettivi abbandonando via via in mare tutti i suoi oggetti di valore. Anche a livello tecnico il film è ragguardevole: nessuna musica ad enfatizzare magari a sproposito la vicenda, nessuna inquadratura dall'esterno della scialuppa a distrarre lo spettatore, il "problema" della classica apparizione del Maestro risolta con un geniale colpo di teatro ed un cast formidabile capace di trasmettere allo spettatore pietà, simpatia e rabbia a seconda dei personaggi. Si può volere di più da un film che nasce a fine propagandistico? Direi proprio di no, percui applausi.