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PRIGIONIERI DELL'OCEANO regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     7 / 10  28/10/2008 22:24:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film di Hitchcock piuttosto inusuale. Non c'è azione, né suspence, né avventura. Si svolge dall'inizio alla fine su di una barca di naufraghi in mezzo al mare, con un certo numero limitato di personaggi. L'azione e l'interesse si concentrano quindi sui caratteri e sulle reazioni dei vari soggetti, che diventano quasi paradigmatici di certi aspetti ideali e sociali del tempo. Lo scopo del film è infatti quello di rappresentare e affermare certi valori base della società americana. L'arte (difficile) sta tutta nel riuscire a rappresentare e a spiegare i caratteri e le idee di alcune persone nel loro dialettico divenire. Un'impresa non facile e che Hitchcock in parte fallisce, in quanto i caratteri sono abbastanza schematici e prevedibili. C'è però un'eccezione ed è quella del personaggio "cattivo", cioè quella del naufrago tedesco. E' su di lui che si concentra tutta la suspense, la curiosità e la tensione delle spettatore. E' lui il personaggio più complesso e misterioso, quello che pone più quesiti dal punto di vista etico; è su di lui che si applica la teoria cara a Hitchcock dell'apparenza ingannatrice. Da notare che questo è un film che parla di guerra mentre la guerra è ancora in corso. Anzi fu ideato quando la Germania aveva raggiunto il massimo della sua espansione e forza. Per questo nel film il tedesco appare quasi più bravo e forte degli americani.
Lo sfondo su cui si svolge la storia è quello di un piroscafo americano affondato da un sottomarino tedesco. Alcune persone si salvano su di una scialuppa e andranno alla deriva quasi senza niente per diversi giorni. Le vicende si svolgono con la solita concisione e chiarezza tipica del cinema americano dell'epoca. Altra caratteristica stilistica tipica è quella della scarsa drammaticità con cui vengono rappresentate certe situazioni. I personaggi sono sempre misurati, non perdono le belle maniere, hanno un aspetto piacevole e presentabile anche in situazioni di estrema necessità. Un'amputazione si svolge senza neanche un solo gemito di dolore! Forse questo tipo di "realismo" non interessa a Hitchcock. A lui preme mettere alla prova le convinzioni etiche dei vari personaggi e mostrare il loro sviluppo. C'è ad esempio una donna giornalista che rappresenta la parte ricca, emancipata e razionale della società americana, la quale si scontra con un operaio macchinista, dal bel fisico, dalle idee socialisteggianti ma un po' ignorante, rozzo, istintivo e per nulla intellettuale. I due finiranno uno nelle braccia dell'altro, smussando le reciproche asperità. L'ironia di Hitchcock non manca di contrappuntare questi caratteri. Come pure gli altri: un ricchissimo industriale che imparerà ad apprezzare la povera gente, una dolce e idealista infermiera, un marcantonio ubriacone e spaccone, qualche altro personaggio volutamente grigio e scialbo, più un nero/zio tom (buono, molto religioso e servizievole).
Sulla scialuppa piomba anche un rappresentante del "nemico". Che fare? Ucciderlo? E' responsabile o no dell'affondamento? Merita cure e attenzioni? Alla fine prevale il parere idealistico e umano: ha ubbidito a degli ordini, non poteva fare altrimenti. Viene quindi trattato quasi da pari. Le apparenze miti, remissive e simpatiche del tedesco sembrano avvalorare questa tesi. Con lo svolgere del film si scopre invece che non ha detto tutta la verità. Approfitta poi delle divisioni e della scarsa coesione del gruppo per piano piano arrivare addirittura a comandare la scialuppa e a dirigerla verso una nave tedesca. A questo punto si rivela la sua vera natura di persona subdola, scaltra, furba, egoista, cinica. Esce fuori la sua adesione alla teoria della "superiorità" del più forte. I deboli, gli handicappati sono pesi morti e devono essere impietosamente eliminati.
A questo punto il gruppo ha un sussulto di coesione e unità e arriva a derogare a tutti i principi etici e umani usati fino ad allora,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER (altra scena scarsamente drammatica). Qui Hitchcock rovescia lo schema di molti suoi film. In genere l'eroe era apparentemente colpevole e vittima di persecuzioni pregiudiziali, regolarmente condannate. Invece adesso la credenza di innocenza è sbagliata e la reazione cieca e irrazionale viene quasi esaltata.
E' il messaggio tipico di tanti film americani: la diversità, la pluralità, l'umanità e i principi etici sono i benvenuti, sono la ricchezza e i fondamenti della società ma in certi frangenti particolari o estremi è possibile, anzi è necessario essere uniti e derogare aI principi fondamentali. Comunque il finale viene a riequilibrare la situazione e riaffermare l'eccezionalità delle deroghe. C'è un altro naufragio e nella barca sale un altro tedesco. Ucciderlo? No, questa è un'altra persona e un'altra storia. E' la persona in sé e non il fatto che sia tedesco quello che conta.
Invia una mail all'autore del commento wega  11/12/2008 12:32:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per sottolineare la grande capacità di questo regista ad inquadrare, è proprio per come sale il tedesco sulla barca, per come sono inquadrate le mani aggrappate al bordo, a differenza di tutti gli altri che sono saliti, a suggerirci che questo è un tipo losco. Hai per caso visto gli extra di questo film? C'è un' intervista di quasi un'ora a Hitchcock, 'mazza che intelligenza quell' uomo.
amterme63  11/12/2008 13:50:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Macché extra. Io sono ancora un "sottosviluppato" nei tuoi confronti. L'ho visto su VHS (come al solito preso in prestito in biblioteca). Ciao.
Invia una mail all'autore del commento wega  11/12/2008 19:44:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sè, "sottosviluppato"...Ah comunque ho riletto, non era per fartelo notare, dell'inquadratura, era per sottoscriverlo eh! Ciao.