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DOWNTON ABBEY - STAGIONE 1 regia di Brian Percival, Andy Goddard, Brian Kelly, David Evans, Ben Bolt, Ashley Pearce, altri

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elio91     8 / 10  30/01/2014 16:12:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Serie in costume tipicamente british. Solo loro potevano farla cosi sentimentale e allo stesso tempo appassionante.
La ricostruzione storica e le ambientazioni sono fenomenali, anche se il vero punto di forza resta il cast da urlo (Maggie Smith se non ci fosse bisognerebbe inventarla).
La prima serie introduce i Crawley, tante storielle d'amore che si protrarranno all'estremo anche successivamente e una documentazione dei comportamenti dell'epoca difficile da criticare.
Unica, grande pecca? Downton Abbey soffre della sindrome di Jane Austen, la donna che Mark Twain avrebbe voluto picchiare con la sua stessa tibia (dopo averla disseppellita). Non sarei cosi crudele con la povera Austen ma è indubbio che alla lunga Downton Abbey può stancare se non la si prende per quel che è: un polpettone più sentimentale che altro, ma difficile esserne annoiati perché la scrittura di Fellowes sa il fatto suo.
Ma pur essendo nata da una costola di Gosford Park, si sente la mancanza del cinismo imperante e crudele del grandissimo lavoro di Altman che fruttò allo stesso Fellowes un oscar. I conflitti generazionali e di classe poi avranno degli sviluppi importanti successivamente ma è impossibile non notare l'inverosimiglianza di troppi comportamenti e il modo in cui alcune storie d'amore sono spremute fino all'osso.
Resta un vero peccato che in Italia a differenza che nel resto del mondo non abbia sfondato.
Ci sarebbe da chiedersi il perché: Rete4 ha tagliuzzato qua e là per cercare di inserire un episodio e mezzo in una sola serata, creando un mostro assurdo. Ma non può essere solo questo, o la pubblicità.
Per di più il pubblico femminile difficilmente non lo avrebbe adorato, e ci avrei scommesso su un suo successo almeno su questo versante ma invece nisba...
Siamo cosi abituati al brutto, a Manuela Arcuri e Gabriel Garko, o alla sciatteria di suore e preti detective che oramai il pubblico italiano (quelli che seguono ancora la tv e ignorano la serialità estera) si è atrofizzato nei soliti schemini.
Non aiuterà il doppiaggio, sfido a sentire la voce di Mr. Carson in inglese e poi in italiano. O gli sprezzanti e ironici commentini di Maggie Smith (che mi fanno morire) dalla voce tremolante senza quell'accento inglese che più inglese non si può.