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THE SHIELD - STAGIONE 3 regia di Guy Ferland, Scott Brazil, Clark Johnson, Dean White, Stephen Kay, D.J. Caruso, Michael Chiklis, Stephen Gyllenhaal, Brad Anderson, David Mamet, Frank Darabont, altri

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hghgg     9 / 10  24/12/2014 16:20:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E alla terza stagione "The Shield" raggiunge nel suo campo, quello delle serie televisive, il "grado" di capolavoro.

Stagione davvero tosta, tre puntate in più rispetto alle due precedenti per un totale di 15 episodi diretti e scritti con un ritmo serratissimo, sfiancante, senza mai un attimo di pausa, senza mai la possibilità di una tregua; la terza stagione di "The Shield" è un fiume in piena incapace di arrestarsi e di fermare un attimo a riflettere (cosa che hanno fatto, secondo me molto bene, all'inizio della quarta stagione), non c'è pietà ne respiro per lo spettatore e non c'è un episodio che rallenti davvero il ritmo, al massimo nella cavalcata finale si accelera ulteriormente spingendo sul pedale e aumentando la tensione nervosa per farla poi esplodere nel "final season" o "season finale" come lo chiamano gli "aficionados" delle serie tivì.

Qui Ryan e lo staff di sceneggiatori e registi si sono impegnati veramente parecchio, facendo in modo di chiudere i conti con ciò che "The Shield" aveva fatto vedere fino a questo momento; con questa terza stagione si raggiunge la vetta della prima parte di questa serie e si apre, con lo sconvolgimento e la rivoluzione nel finale dell'ultima puntata, alle novità della stagione successiva.

Succede veramente di tutto e questo "tutto" come al solito è fatto da tante storyline e situazioni molto azzeccate (e molto crude oltre che piuttosto verosimili) che si affiancano, si alternano o si intrecciano a seconda dell'episodio e dello sviluppo narrativo.

In primis le conseguenze della rapina della Squadra d'assalto al treno dei soldi della mafia armena, con i quattro che dovranno fare i conti con le indagini dei loro stessi colleghi (Dutch) del Tesoro, dell'F.B.I. e ovviamente dovranno fronteggiare la vendetta armena che crescerà nelle ultime tre puntate e a cui Vic Mackey risponderà "a modo suo". Tutto ciò porta a sempre crescenti tensioni e spaccamenti nella squadra d'assalto, cominciano i sospetti, le difficoltà interne ed esterne, i rancori e i rimorsi e tutto ciò porterà alle azioni di Lem nella penultima puntata e al tesissimo e indimenticabile faccia a faccia tra Vic e Shane nell'ultima scena della stagione, faccia a faccia che pare segnare la fine definitiva di un'amicizia spezzata da tanti fattori e ormai irrecuperabile. In pratica dopo questa stagione la squadra non esisterà più "The Shield" cambia, in parte, volto con un finale senza troppi fuochi d'artificio (sparatorie, morti, casini, parlo dell'ultima scena eh) ma con un momento potentissimo grazie a quel faccia a faccia.

Anche la guerra tra la squadra e la mafia armena porta a momenti eccellenti, tutte le indagini, i depistaggi, le false prove legate alle indagini sulla rapina dei quattro sono situazioni scritte divinamente.

Poi c'è la parte inerente all'abuso sessuale subito da Aceveda e il crollo psicologico che subisce il capitano. C'è tutta la parte riguardante la sfera familiare di Vic che qui acquista sempre più importanza con il personaggio di Corinne che diventa a mio avviso sempre più convincente e di fatto tutte quelle parti sono sempre ottime.

Shane e Mara, perché dietro alla spaccatura e al definitivo viaggio verso la follia e la perdita di controllo di Shane cosa poteva esserci se non una donna ? Un Classico vero e proprio in tutti i campi dell'Arte...

E le bellissime indagini di Dutch e Claudette, quest'ultima alle prese con il suo (un po' inspiegabile per il sottoscritto) suicidio professionale mentre per Dutch aumentano i sospetti nei riguardi di Vic il che porterà ad un nuovo scontro e una nuova inimicizia tra i due. E poi c'è il caso dello stupratore di vecchiette.

Mi spiace che in questa stagione il personaggio di Julian sia un po' calato con il proseguire della stagione e con Danni che torna in servizio li ho visti rimettersi in coppia un po' troppo facilmente, un "nulla di fatto" che sa di poco rispetto agi eventi della seconda stagione.

Lem invece sta diventando un personaggio enorme, Vic a parte lui è la sintesi perfetta della dualità (anzi "duttilità") morale della squadra d'assalto, sempre, fino al limite, al fianco dei suoi compagni ma sempre più corroso da dubbi, paure e rimorsi. La sua bilancia morale nel finale dice "basta" e si colloca in una posizione diametralmente opposta a quella dell'amico Shane, sempre più criminale e sempre più incontrollabile (vedere gli eventi che coinvolgono Tevon). Ronnie è tanto simpatico ma non si capisce bene cosa faccia se non che lui è e resterà ancora la spalla più fedele di Vic; quest'ultimo è un personaggio in costante evoluzione e la sua altalena morale che ho già descritto nel commentare le precedenti stagioni non accenna a fermare il suo inarrestabile dondolio.

Pure Dutch e Claudette sono due personaggioni, Aceveda qui ha un balzo di qualità come personaggio davvero impressionante così come Corinne Mackey.

Contrasto continuo tra giustizia, moralità, crimine e immoralità, nessun personaggio è nel giusto, nessuno è privo di un qualcosa di oscuro (vedere Dutch nella puntata "Strays" con un grandissimo finale) chi più chi meno eppure nessuno di loro è privo di momenti di umanità e voglia di giustizia, Mackey in primis. Personaggi complessi, sfaccettati e sempre più difficili da giudicare con chiarezza, meglio così.

In questa terza stagione si farebbe prima a citare le pochissime puntate meno riuscite perché quasi tutte sono di altissimo livello, cito almeno "Mum" "Safe" "What Power Is..." "Strays" "Streaks and tips" (che è pure parecchio spassosa nel finale con la storia della scommessa) ovviamente la doppietta strepitosa "Cracking Ice" e "Slipknot" (quest'ultimo diretto-bene-dallo stesso Chiklis, sempre più convincente nei complessi panni di Vic Mackey) e il finalissimo "All In" e "On tilt" ultima puntata questa che è un vero capolavoro. Ecco, alla fine le ho citate quasi tutte anche perché pure le prime tre ("Blood and water" soprattutto) sono ottime e vuoi non citare il vero e proprio scoppio della guerra contro gli armeni con Vic e i suoi che riescono a "giocare d'anticipo" in "Fire in the hole". E la trasferta coreana crudissima di "Riceburner" ?

Sceneggiature sempre molto ben scritte, sviluppi e intrecci narrativi perfetti, ritmo inarrestabile, buona regia e attori bravi e in parte, fotografia nel complesso convincente soprattutto negli ambienti e nelle luci dell'Ovile.

Questa terza stagione di "The Shield" è nettamente la migliore per il momento, un poliziesco-crime tesissimo, crudo, di stampo realista con situazioni amare e molto verosimili, curato da questo punto di vista nei dettagli e negli avvenimenti.

Indubbiamente tra le più valide serie tv che siano mai state prodotte, nel genere è meritatamente sul podio a mio avviso.