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SKINHEADS regia di Geoffrey Wright

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  01/10/2014 09:22:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nessuna indagine sociologica viene affrontata in "Romper Stomper", le motivazioni degli skin heads di una Melbourne mai inquadrata non sono prese in considerazione; a meno di non accontentarsi del discorsetto che Hando (Russel Crowe, qui al debutto) intraprende contro i "musi gialli" e sulla mescolanza delle razze. Roba della durata di un paio di minuti a dir tanto, per il resto sono mazzate con i vietnamiti, i quali dopo l'ennesima aggressione subita regiscono in massa linciando buona parte della gang delle teste pelate (oltre che vuote).
L'unico personaggio degno di questo nome è quello di Gabe, giunta per caso nella banda ed evidente elemento discordante, di conseguenza causa di tensioni che cresceranno a dismisura. La sua figura è imprevedibile, un attimo attratta dalla violenza, un attimo dopo impaurita dalla stessa: è una ragazza dotata di dolcezza e comprensione ma anche di uno spirito vendicativo da non sottovalutare. Una personalità estranea a quella monolitica dei suoi nuovi soci. Anche Davey, l'unico a rubare a tratti la scena a Russel Crowe, è definito in maniera grossolana, i suoi dubbi restano sullo sfondo alimentati da sentimenti di rara approssimazione.
Il film è girato male e montato anche peggio, le risse sono inguardabili ma non si capisce se ciò sia da attribuirsi ad una precisa volontà del regista che sembra più che altro intento a girare un documentario sul movimento filonazista in Australia. Fatto sta che alcune riprese sono improponibili, mentre la trama scorre esilissima verso un epilogo in cui finalmente, complici musiche azzeccate e l'ambientazione costiera suggestiva, Geoffrey Wright riesce da andare oltre la violenza compiaciuta, fino a quel momento caratteristica principale di una pellicola in cui la riflessione e la denuncia sono appena prese in esame.
Non bruttissimo ma nel complesso abbastanza deludente. A tratti sembra il parente povero, anzi straccione, de "I guerrieri della notte".