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BREAKING BAD - REAZIONI COLLATERALI - STAGIONE 3 regia di Michelle MacLaren, Adam Bernstein, Vince Gilligan, Colin Bucksey, Bryan Cranston, altri

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Terry Malloy     10 / 10  30/01/2014 01:05:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'Albatross della storia della narrativa televisiva qui è ormai spiccato, con tutte le conseguenze della sua apertura d'ala enorme, anche se imperfetta.

C'è in Breaking Bad una poetica del deserto: il deserto è il corrispettivo ambientale della moralità sempre più arida di Walt, un senso morale che è strettamente collegato alla sua capacità sentimentale. Eppure c'è ancora qualcosa in lui che ci ricorda il brav'uomo che era, Verdoux è ancora dentro di lui: di qui il senso del prologo di "Full measures", il ritorno, sempre macchiettistico, all'origine di una casa, di una famiglia, teatro di una storia che è una grande e seria metafora.
Ma il deserto è anche un luogo dove si incontra un intero universo di personaggi, di vite che noi possiamo solo occhieggiare, come a film iniziato, come da una porta di cui vediamo la luce strisciare da sotto: Mike, Gustavo, Hector, i gemelli, Gale, tutti questi scarafaggi moralmente strani e inquietanti di un mondo le cui dimensioni confinarie sono kafkiane, un mondo la cui entità varia senza poterne afferrare l'effettiva conformazione, ci vengono presentati con la facilità e il minimalismo che contraddistinguono la scrittura impeccabile di Gilligan. Indimenticabili così tante scene che è superfluo citarle tutte. Sullo sfondo, inesorabile, il lento e degenerante distaccamento di una vera famiglia dal suo fondatore.

Puntata migliore: "The fly"

"What is the option B?"