Dark0 7 / 10 15/01/2003 00:53:41 » Rispondi Amaro e raffinato. Questi sono i due aggettivi che possono riassumere un bel film italiano che definire giallo è abbastanza sommario se non decisamente errato. Amaro perchè la storia e la trama si estrinsecano tra umori,luogi e dialetti che hanno in sè un'amarezza quasi catatonica: gli umori di Peppino che profumano di camorra e puzzano di perversione ma solo a guardarli in maniera laterale... i luoghi tutti uguali nelle loro diversità: la provincia italiana è la stessa da Cremona a Napoli con la sola differenza del mare... come uguali e amare sono le stroie e i dialoghi semplici in quel napoletano che tradisce emozioni (uno su tutti: la storia raccontata da Deborah sul nano che scompare nell'acqua per sempre e lo scambio di battute che ne consegue...) e fa trasparire sentimenti invecchiati...
Infine Raffinato... raffinato nella regia ma soprattutto nella fotografia e nell'uso del grandangolo... La fotografia geometrica, lineare,(...sullo sfondo i sei palazzotti sulla costa campana altissimi e imponenti e in primo piano in un gioco prospettico semplice, l'imbalsamatore che si erge più alto di tutti...) essenziale e mai scontata oppure abbozzata. Infine a completare l'atmosfera schiacciante e angosciante della provincia questo grandangolo che deforma i personaggi alla vista ma anche nella loro percezione emotiva allargando invece i campi lunghi trasformando i protagonisti in punti danzanti lungo direzioni a servizio delle geometrie della fotografia.
Un bel film alla fine... che manca forse di ambizione... rimane minimalista fino all'ultimo come quella provincia italiana che tratteggia con classe e stile il chè lo rende degno di merito...