tnx_hitman 7½ / 10 30/01/2014 09:15:56 » Rispondi Prima della guerra di secessione,1841. Mc Queen gira il suo primo film in costume e l'occhio lo rivolge a Solomon Northup,violinista affermato con una splendida famiglia. Da li a poco si assisterà alla sua inevitabile discesa negli Inferi dove i demoni possiedono il viso di gente bianca pronta a mettere in ginocchio un'intera etnia.
La regia di McQueen è chirurgica e si districa fra fissi primi piani,vorticose riprese in steadycam e immedesimazione totale con lo spettatore che altro non nota se non una natura limpida,che comunica serenità in netta contrapposizione con la rapresentazione violenta e spietata della tratta degli schiavi,fatta di sudore versato e carne mutilata.
Chewetel Eijofor punta in alto dopo una carriera fatta di alti e bassi e si fida ciecamente della direzione di McQueen:un'interpretazione sofferta,sentita,un corpo spento e debole ma uno spirito percepibile dai suoi sguardi forte e valoroso.
Fassbender irriconoscibile,abituato com'è a ruoli raffinati,di classe. Lo schiavista più mentalmente malato che si possa trovare in circolazione,fa a botte con la prova di DiCaprio in Django Unchained.
La grandiosa impalcatura registica é potenziata da un intervento in fase di fotografia a dir poco eccellente e dal grazioso e mai invadente sussurrare della colonna sonora di Hanz Zimmer.
Con il rilevante difetto però di soffermarsi troppo su alcune scene statiche che cozzano con lo svolgimento audace e potente del racconto offertoci,12 Anni Schiavo è si meritevole di lodi e di farsi notare alla Notte Degli Oscar,ma non è un capolavoro se messo sulla bilancia con gli altri film nominati.
Preso singolarmente invece è un graditissimo ritorno in scena di un regista chiacchierato ma sempre con l'asso nella manica pronta a zittire la platea.