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THE WOLF OF WALL STREET regia di Martin Scorsese

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Niko.g     4 / 10  24/02/2015 12:14:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dall'autobiografia di Jordan Belfort si poteva trarre una parabola discendente perfetta per descrivere il baratro in cui finisce chi fa del denaro il proprio dio. Invece Scorsese ha voluto fare esattamente l'opposto, cioè glorificare il suo protagonista e sponsorizzare con immagini ipertrofiche la corruzione, la droga e il porno. Incredibile, ma vero.
Al povero Kyle Chandler, misero contraltare narrativo, viene concesso uno spazietto smunto e risicato, una goccia nel mare delle tre ore riservato alle puttàne. Poi non ci sarà pentimento, né recupero morale: si tornerà presto a vendere e a svendersi.
Non scopriamo nulla dei meccanismi di Wall Street e delle sue povere vittime truffate, perché il film si concentra solo sulle "performances" di Jordan e dei suoi degni colleghi, che la regia fa passare subdolamente per simpatiche canaglie, un manipolo di bravi ragazzi (oh, quale ironica definizione).
La scena della cocaina che si sovrappone agli spinaci di Braccio di Ferro, diventando potente mezzo risolutorio e provvidenziale, non ha nessuna valenza comica come uno spettatore superficiale sarebbe portato a pensare. In questo caso il messaggio che ne viene fuori è pessimo, se non anche deleterio. Chi crede che stia dicendo una stupidaggine, sottoponga la questione a un qualunque esperto di spot e tecniche di comunicazione pubblicitaria (subliminale o meno) e solo dopo, se non si è convinto, potrò rispettare il suo parere contrario.
Io certo non mi meraviglio di questo Scorsese, perché conosco il mio pollo autocompiaciuto e so quanto ha bisogno di ricorrere alla volgarità e allo scandalo per mantenersi vivo, non avendo alcuna storia da raccontare e alcun insegnamento da dare.
Anche volendo accettare per sbaglio una lettura comico-demenziale, saremmo sempre di fronte ad un "Wall Street Pie" con i deliri onanistici di un grottesco Matthew McConaughey ed è inutile fare il cazzotto con la colonna sonora, riproponendo in chiave punk la straordinaria "Mrs. Robinson" , perché non siamo così scemi, caro Scorsese.
Povero pubblico. Povero cinema, ricoperto di escrementi d'autore.
E come non menzionare il fidato Donnie che si masturba davanti a tutti, la dissertazione familiare sulle ***** depilate, i "fuck" pronunciati (tre al minuto per un totale di 500 e oltre), tutto a dimostrare la miseria di questo film e di questo regista ormai bollito, che mette la sua tecnica al servizio del pattume.
CyberDave  23/01/2017 15:00:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dai tuoi vari commenti che ho letto posso solo pensare che tu sia un troll....o un prete! Non vedo altri motivi per scrivere certe *******te dai
Niko.g  19/02/2017 13:16:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nessuno dei due. Se le ritieni *******te, argomenta adeguatamente tale giudizio, altrimenti sarò io a considerarti un troll.
Niko.g  24/02/2015 12:18:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
* cazzòtto (leggasi fìghetto)
elio91  24/02/2015 14:53:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stendiamo un velo pietoso. Soprattutto sulla dietrologia di braccio di ferro, che è una scena così scopertamente comica e dissacrante che non merita neanche di essere confutata. La parte sull'esperto di spot e tecniche pubblicitarie è fantastica: guarda che non valgono quelli del centro culturale san giorgio, eh, che sono il massimo di esperti di cui potresti valerti in quanto a dietrologia, complotti e paranoia fanatico-religiosa.
hghgg  24/02/2015 13:06:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"cioè glorificare il suo protagonista e sponsorizzare con immagini ipertrofiche la corruzione, la droga e il porno. Incredibile, ma vero" L'unica cosa davvero incredibile è quanto tu sia stupido. Ma davvero, riesci sempre ad essere due passi indietro a tutto il resto dell'umanità, mi fai ribrezzo.
scantia  24/02/2015 14:58:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magari l'intento non è quello di fare un film moraleggiante, un'opera didattica da presentare nelle scuole, forse è solo una rappresentazione specchio dei tempi: gente che basa la propria esistenza sull'avidità e accumulo compulsivo di denaro, e altra gente talmente ignorante e sprovveduta da affidare 3-4 mila dollari al primo sconosciuto che ti propone un affare per telefono...che poi in realtà entrambe le categorie sono mosse dalle stesse motivazioni, solo che la seconda è infinitamente più stupida della prima! Magari è composta dalle stesse persone che ridono durante la scena drammatica della crisi paralizzante in seguito all'assunzione di droghe, rappresentazione di un bel malinteso, non trovi? Così come cade nel malinteso chi critica Il Padrino poiché renderebbe affascinanti i mafiosi.
"Avrebbe potuto descrivere il baratro..." come sarebbe piaciuto a te ma non l'ha fatto: non aver rispettato una tua aspettativa sarebbe un difetto? Per me non aver seguito la linea guida di un film Disney che ci indica il male da disprezzare non è un difetto, è un punto di vista con il quale possiamo non concordare.
Niko.g  24/02/2015 16:14:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La tua spiegazione è più o meno quella che ha dato Di Caprio per difendersi dalle critiche, però non si tratta di fare un film moraleggiante nel senso didattico, ma nel senso del processo catartico che porta lo spettatore ad emozionarsi e a riflettere. Da questo punto di vista il film è piatto e se il protagonista non subisce nessuna catarsi, limitandosi a qualche momento di isterìa, si cade comunque in una didattica (negativa in questo caso), non trovi?
Per me è un difetto grave eccome, visto che il tema trattato ha profonde radici nella realtà e non è un semplice divertissement alla "Pulp fiction". Qui Jordan Belfort è un broker che oltre ad essere privo di introspezione, assume una caratterizzazione del tutto positiva: è caparbio, simpatico, coraggioso, ambizioso, solidale, generoso, superiore ad ogni effetto della droga, vincente. Quasi tutto il film ruota sulle sue prestazioni e i suoi giochini e così facendo il risultato è che lo spettatore non lo può respingere, anzi si diverte.
Quello che risulta è una celebrazione di questa vita e non una condanna e nemmeno una visione realistica, perché anche i momenti di declino del protagonista sono descritti con una incredibile benevolenza. Il suo periodo in carcere viene rappresentato con una sola scena dove lui gioca a tennis (!!!).
Poi il mio giudizio non è solo dovuto a questo, ma anche per aver rappresentato gli eccessi in modo estremamente esplicito e gratuito, portando il pubblico maschile a un'eccitazione da film porno.
Non sono del tutto convinto che la strizzatina d'occhio ai mafiosi sia un malinteso. Purtroppo la mafia è inserita in ogni ambito, anche in quello cinematografico e non ci sarebbe da stupirsi se certe insinuazioni si rivelassero fondate. Io in Scorsese vedo un atteggiamento molto morbido e ambiguo nei confronti del malaffare.
scantia  24/02/2015 18:17:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La rappresentazione è positiva perché nella società contemporanea positivi sono i valori che vengono rappresentati: al di là del moralismo di facciata politically correct che a molti impedisce una sincera ammissione, TUTTI vorrebbero la vita di Belfort! Tutti vorrebbero i suoi soldi, le sue donne, il suo potere, cioè...qui, provincia dell'impero, siamo nel paese che elegge Flavio Briatore modello vincente di self-made man, (un pregiudicato fuggito all'estero per non scontare una pena) e ti stupisci se da Wolf Of Wall Street non esce una condanna esemplare? La società non condanna i Briatore, i Belfort, i Gekko, la società vuole i Corona fuori dal carcere, altro che catarsi finale del personaggio! Chi si pente rinnega, non è vincente (quindi continua a definirsi vittima dei pm...tanto per non citare l'Esempio che aleggia...).
Ora, una rappresentazione cinica della realtà non dovrebbe tenere conto di tutto questo? Il film è uno specchio fedele, se ci fa schifo dovremmo porci qualche domanda.
Poi resta anche un contenuto di fondo: i personaggi del Padrino erano affascinanti, simpatici, carismatici eppure il film è una sequenza di omicidi, tradimenti, affari loschi e soprattutto solitudine, una solitudine malinconica e depressiva che affligge i protagonisti, la stessa solitudine che tocca a Belfort, quella che non ti scrolli di dosso col potere ed il sesso...dai, che a cercare bene una morale di fondo oltre alla rappresentazione si trova.
Niko.g  24/02/2015 19:04:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"La rappresentazione è positiva perché nella società contemporanea positivi sono i valori che vengono rappresentati"

Non mi risulta. Io faccio parte di questa società. Ma finché quelli come me continuano ad essere accusati di bigottismo e finto moralismo, il problema non si risolve. Se invece di limitarci a condannare il patriottismo americano per le solite fisse politico-ideologiche, cominciassimo a condannare la pornografia e l'uso privato delle droghe (senza l'ipocrita frase "ognuno fa quello che je pare" che così ci torna comodo pure a noi) questi valori potrebbero cambiare. Ma ci vergognamo. Anzi, si vergognano, perché io come vedi non mi faccio alcun problema.
"TUTTI vorrebbero la vita di Belfort!"
Ma anche no. Anche qui ti stai facendo un film per conto tuo e comunque l'errore che fai è confondere la realtà col cinema. Se la realtà è negativa il cinema non può esserlo altrettanto, mi sembra palese. Dovrebbe essere un'occasione per recuperare quei valori che la realtà opprime, non una sua continuazione.
Belfort rimane solo è vero, ma nell'economia delle tre ore c'è una sproporzione enorme, come ho spiegato prima.

P.s. per me Corona e Mora dovrebbero essere rinchiusi in cella e la chiave buttata in mare.
elio91  24/02/2015 20:02:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non si capisce dove si vuole arrivare. La pornografia e le droghe che centrano adesso? Nel film mi pare che sia proprio il motore di vita di Belfort e dei suoi discepoli e difatti è messo alla berlina, spettacolarmente.
La differenza è che confondi il mostrare persone che fanno uso di droga o scòpano come animali con l'apologia di tutto ciò. E mi sembra che sia pure bello pericoloso, molto bigotto e tanto finto moralista.

Poi ci sarebbe da discutere su cosa consideri pornografia e cosa sono per te le droghe, ma meglio evitare.
scantia  25/02/2015 13:35:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E dai, è ovvio che se dico tutti in questa società non parlo per ogni singolo individuo dei 7 e passa miliardi che popolano il pianeta, si fa un discorso in generale.
Tu non sarai così, ma ti capiterà di leggere una rivista, di guardare la televisione, anche di fare una passeggiata per strada tra la gente comune, no? Ti accorgerai di quali sono i valori dominanti, i modelli vincenti, le aspirazioni dell'uomo medio, tanto da capire che i Belfort non nascono a caso ma sono il risultato di stimoli che caratterizzano la società contemporanea.
Se vuoi rappresentare il mondo della finanza devi farlo tenendo conto di questi aspetti, (ma quanto è ridicolo Wall Street 2 con un Gordon Gekko che si preoccupa di conquistare l'affetto della famiglia?) non puoi tacere il messaggio che un uomo arricchito a prescindere dalla modalità sia un modello vincente e soprattutto non sussiste alcun obbligo di dover necessariamente esprimere un giudizio morale.
Che poi è su questo che gira tutto il discorso: tu non riesci a valutare da un punto di vista che non sia etico, per te è necessario esprimere un giudizio sulla materia, ed un giudizio che non sia differente da quello che ti aspetteresti, addirittura nella forma, pena stroncatura del film.
Concediti la possibilità di valutare la rappresentazione in sé, al di là del fatto che contraddica tutti i valori in cui credi.

Niko.g  25/02/2015 17:39:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda a me fa piacere sentir parlare di uomo medio e relative sue aspirazioni. Anch'io credo nelle categorie sociali, salvo poi sentirmi dire che vado per luoghi comuni. Così è la vita!
Per venire al nocciolo, ho capito che stiamo parlando di una persona aberrante senza valori che rispecchia le ambizioni dell'uomo medio o american dream che dir si voglia, ma hai presente la parabola discendente di Barry Lyndon (tanto per prendere un altro film di tre ore)? Cioè quello è un declino cazzarola! Qui manca il declino del protagonista. Se viene meno questo e il pubblico pergiunta ride, si eccita e si diverte per tutto il tempo, mi dici come si può far finta di niente?? Ecco perché in questo caso subentra una valenza etica, è il tema che lo richiede!

"Concediti la possibilità di valutare la rappresentazione in sé, al di là del fatto che contraddica tutti i valori in cui credi".
Non sono così rigido dai, ma considero il cinema non come una forma d'arte e basta, ma anche come una forma di comunicazione molto invasiva, ecco perché non posso mettere da parte ciò che lo schermo sta comunicando al pubblico.
Niko.g  28/02/2015 10:42:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aggiungo che in questo caso non si tratta esattamente di "valori in cui credo". Non saprei cosa c'entra il voler banalizzare l'uso della droga e il far passare la cocaina come un efficace integratore con i "miei valori".
elio91  28/02/2015 11:45:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cioé quello che tu CREDI stia comunicando. Che è una differenza abissale. Ma facciamo finta di niente, dai.
elio91  24/02/2015 17:58:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggi la Bibbia e guarda i film di Scorsese. Forse qualcosa capisci della sua attrazione-repulsione per crimine e amoralità.
elio91  24/02/2015 18:21:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Non sono del tutto convinto che la strizzatina d'occhio ai mafiosi sia un malinteso. Purtroppo la mafia è inserita in ogni ambito, anche in quello cinematografico e non ci sarebbe da stupirsi se certe insinuazioni si rivelassero fondate. Io in Scorsese vedo un atteggiamento molto morbido e ambiguo nei confronti del malaffare."

?????

Ma che significa? In Wolf of wall street solo uno spettatore superficiale non si renderebbe conto che il protagonista e i suoi accoliti ricalcano in maniera molto spinta i comportamenti e un modo di fare che ha molto della cultura gangster perché Scorsese vuole così, per mettere in mostra la vicinanza dei due mondi, entrambi criminali ,entrambi rappresentati in modo spettacolare ma non esaltati. I protagonisti di Scorsese non si pentono, si formano nel loro ambiente e inevitabilmente cadono in rovina dopo essere arrivati allo zenith. Nonostante tutto, in modo quasi patologico, continuano a sbattere la testa contro il muro nell'unica maniera che hanno e che conoscono per vivere, in maniera stereotipata: ma alla fine perdono sempre TUTTO tranne il loro schema per vivere. Il che significa che un'altra caduta è dietro l'angolo. E questa sarebbe una apologia?
Ma mi facci il piacere su. Ce l'hai con Scorsese per L'ultima tentazione che ti ha fatto svalvolare.