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THE WOLF OF WALL STREET regia di Martin Scorsese

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     4 / 10  09/08/2014 19:14:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"The Wolf of Wall Street" è una potenziale bomba cinematografica a orologeria disinnescata da residuati visivi di scorsesiana memoria, un autogol clamoroso che ricicla reperti già ampiamente venduti in aste ben più appetibili. Tratto dalla vera storia di Jordan Belfort (nel film interpretato da Di Caprio), l'ultima pellicola del buon Martin sovrabbonda in quantità. Il regista impiega ben due ore a parlare di come il protagonista faccia soldi senza alcuna morale, con l'aggravante della fregatura premeditata. Un espediente (riempitivo?) piuttosto delicato in momenti come questi.

L'ossessione per i soldi apre a un festival dell'eccesso di dubbio gusto che opprime tutti i ruoli femminili, tirati in ballo solo quando c'è da spiegare la cosiddetta arte del pompino, in una spremuta di maschilismo e luoghi comuni penosi ("la sua fi*a era come eroina per me", vince il premio Calendario per Meccanici 2014). Razzista come troppe volte si è visto nei numerosi film sui gangster del Nostro, qui si ha addirittura l'ardire di sottolineare la sco*ata con sorelle e cugine, basta che siano strafi*he.

Sorprendentemente senza alcuna originalità, la pellicola si imbarca in una specie di proselitismo per deficienti: tira spesso un'aria da "Weekend da bamboccioni" e, in questo frangente, il film riesce persino a essere noioso, mentre Jonah Hill viene infilato a forza nei panni che di solito vestiva Joe… Pesci (burp! Buon appetito, Jonah).