jack_torrence 8 / 10 30/01/2014 17:15:09 » Rispondi Il sogno pervicace di Woody, è ciò che distingue, lui e il figlio, dalla mediocrità claustrofobica di una provincia piatta, piatta, e bianco e nera. Un racconto, quello del minimalista Payne, affezionato a un cinema agrodolce lontano dalla luce della ribalta, che ricorda in moltissimi tratti (personaggi, situazioni e registro narrativo) la prosa di Raymond Carver. Salvo che nel finale, aperto a quel sogno irredento, contraltare di uno squallore che poi non è tanto esclusivamente "provinciale", ma ci riguarda un po' tutti. Quanti saprebbero veramente come impiegarlo, quel benedetto milione? Quanti hanno sogni da realizzare?
jack_torrence 30/01/2014 18:21:34 » Rispondi l'ultimo interrogativo è evidentemente espresso male: con "Quanti hanno sogni da realizzare?" intendevo dire "Quanti hanno sogni che possono essere realizzati facilmente con quel milione?" La felicità non si compra con il denaro (luogo comune): e la popolazione umana di "Nebraska", pur attratta dal miraggio di quei soldi, non saprebbe cosa farsene, per superare la propria infelicità. Woody, invece, almeno vuole fuggire. Se anche non può più guidare, vuole ancora un furgone. Lui ha ancora SOGNI. Questo è importante. E il figlio lo sa. Anche se Woody per primo non lo sa, il milione è solo un pretesto.