caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL GRANDE MATCH (2014) regia di Peter Segal

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     6½ / 10  12/01/2014 04:20:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho voluto rimuovere l'idea che il film intendesse essere un omaggio cinematografico a Rocky o al capolavoro di Scorsese. O che i due giganti si prendessero sul serio cercando di emulare i rispettivi personaggi.
Menomale, altrimenti sarei uscito dal cinema dopo 5 minuti.
Certo i riferimenti, seri e non, ai film e ai personaggi originali si sprecano, ma l'intelligenza di due attori di calibro come Stallone e De Niro e l'oculatezza di Segal - sin dal terzo "Pallottola spuntata" regista demenziale - hanno optato per la soluzione comica e d'intrattenimento. La via più facile, più stupida, ma anche la più giusta: le risate infatti non si fanno mancare, soprattutto grazie alla presenza scenica e alle battute di comprimari come Alan Arkin e Kevin Hart, che se all'inizio paiono un po' troppo gigioneggianti, riescono poi a trovare la loro ragion d'essere come principali fulcri della risata generale.
Per quanto mi riguarda, "Il Grande Match" si è dimostrato ciò che doveva essere: un divertissement semi-parodico di due attoroni, accomunati dal mondo della boxe, che tornano ad incontrarsi e a scontrarsi - nel cinema come nella "vita" - trent'anni dopo. Stallone non è nuovo a progetti simili (la trilogia dei mercenari, John Rambo, l'ultimo Rocky) e trovo paradossalmente più serio che si prenda davvero sul ridere, piuttosto che giocare a fare il regista con sequel inutili e carrozzoni tutti eccessi.
I sottotramini drammatico-familiari - putroppo immancabili nelle commedie scadenti che cercano di darsi un tono - si avvicinano pericolosamente alla soglia di sopportazione dello spettatore senza fortunatamente oltrepassarla mai: abbiamo Kim Basinger amore conteso tra due protagonisti problematici, padri figli e nipotini che si reincontrano dopo tanto (troppo) tempo, ma la sceneggiatura sa come renderli semplici elementi di coesione e di rinforzo alla storia anzichè farne veicolo dei soliti valori scontati e morali spicce.
Sarà anche uno specchietto per le allodole, ma la corsa ai botteghini non mi dà neanche fastidio se i risultati sono questi. Sono uscito soddisfatto pur non avendo apprezzato i tentativi iniziali di dare un tono molto "ciovane" alla pellicola (i riferimenti a Youtube e Nokia Lumia come se piovessero), la generale banalità dei risvolti/parentesi narrativi (la ragazza che ritorna dalla sua vecchia fiamma, l'MMA fighter sbruffone, il finale telefonato...) e alcuni attori (ma LL Cool J perchè fa ancora l'attore? Non dovevano defenestrarlo dopo Blu Profondo?).
Una volta messo il disimpegno nella lista dei prerequisiti, si tratta di un film sicuramente godibile, sebbene la critica ed il pubblico lo abbiano stroncato un po' dappertutto (compreso in questo sito).