caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FRANCES HA regia di Noah Baumbach

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  30/01/2018 10:03:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senza isterismi, prediligendo un approccio leggero modulato su ispirazioni debitrici al Woody Allen più metropolitano, Noah Baumbach descrive il pervicace percorso di crescita della simpatica Frances. Texana trasferita a New York, laureata, 27 anni, aspirante ballerina, con una vita sociale piuttosto incasinata dove il punto di riferimento principale resta l'amica Sophie, la ragazza insegue ostinatamente i suoi sogni, ma, come un criceto sulla ruota della sua gabbietta, più zampetta velocemente, più non sembra andare da nessuna parte.
Frances appare come una perdente col sorriso perennemente stampato in viso, ostinata ai limiti dell'ottusità, combattiva in maniera leale, cerca il suo spazio nel mondo rivelandosi altamente allergica ad un contesto sociale allineato su standard convenzionali. Utopie e speranze, a volte palesemente nocive, si susseguono, facendo della protagonista un personaggio sopra le righe, difficile da non amare (seppur molto particolare, "infrequentabile" per ammissione della protagonista stessa), per fortuna mai ricattatorio.
Il bianco e nero francamente superfluo e qualche dialogo fin troppo sofisticano materializzano qualche snobismo di troppo, a differenza della convincente Greta Gerwig (anche sceneggiatrice), attrice di spessore capace di conferire al proprio personaggio uno strambo ma ammirevole spessore emotivo. Il quadro totale fornisce un ritratto generazionale critico nel passaggio definitivo al mondo del lavoro e a quello adulto: "Frances Ha" ne offre una versione confusionaria, a tratti demoralizzante eppure entusiastica, soprattutto mai facilmente accomodante.