tylerdurden73 6½ / 10 16/06/2017 10:31:38 » Rispondi Un' inquadratura fissa fornita dalla webcam di un pc, un lungo piano-sequenza dedicato a ciò che accade in un piccolo appartamento di Belgrado dopo il suicidio del proprietario. Il corpo a terra, ma fuori scena, con a seguire l'avvicendarsi continuo di persone inconsapevoli d'essere riprese, pronte a sfoggiare il peggior campionario di ipocrisia e meschinità, almeno fino a quando entra in scena l'unica persona apparentemente equilibrata, la quale scopre che tutto quanto è stato registrato. Il cambiamento sarà repentino, come il tentativo di salvare le circostanze cercando di onorare al meglio la memoria del morto. Attirati dal colpo di pistola arrivano i vicini, poi paramedici, poliziotti, ma anche altri personaggi ad alimentare un'atmosfera corale assurda, condita da uno humor tipicamente slavo caratterizzato da una forte componente grottesca. Si ride amaro al cospetto del cadavere, chiara allegoria politica di un paese legato ad un passato doloroso dalle cui ceneri sono emerse, per poi perdurare, l'egoismo e l'indifferenza verso il prossimo. Si pensa ad un possibile arrivo della tv, a bere, giocare a scacchi o al deprezzamento degli appartamenti dopo il fattaccio: nessuno resta realmente impressionato dalla tragedia appena avvenuta, le immagini parlano chiaro a sfavore di un'umanità gretta, addirittura incapace di provare pietà. Commedia nera dall'impianto teatrale soffre alcuni passaggi macchinosi, mentre la staticità della situazione alla lunga un poco logora. L'idea è semplice ma decisamente brillante, anche se la ferocia satirica e l'atto accusatorio ogni tanto si perdono per strada.