caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DON JON regia di Joseph Gordon-Levitt

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  03/06/2014 10:16:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riflessione leggera sull'amore diviso tra egoistici bisogni sessuali ed esibizionistici da maschio alfa e quel sentimento più puro e incondizionato, tipico della fiaba edificante, che spinge oltre le mere apparenze come aspetto fisico o differenza d'età.
Molto briosa la prima parte in cui Joseph Gordon-Levitt si presenta come personaggio controverso: appassionato di palestra, discoteca, chiesa ma soprattutto belle ragazze e film hard. "Don John" potrebbe essere una sorta di "Shame" in versione edulcorata da ogni aspetto tragico con il protagonista che si libera dal "male" mediante divertenti confessioni. Inoltre il nostro porn-addicted affronta tutto sommato bene la sua dipendenza, spesa tra trombate mordi e fuggi in cui cerca (senza trovarla) quella perfezione perversa del sesso pornografico.
Virtuale che sostituisce la realtà insomma, vecchia storia, ma con qualcosa di più che un fondo di verità lasciato comunque in sopeso. Almeno finchè non entra in scena Scarlett Johansson, per il quale il nostro perde la testa (come lo capisco!) tramutandosi inconsapevolmente in fidanzato zerbino, pronto a sottostare ad ogni desiderio dell'amata, tanto bella quanto insopportabile.
Il film perde velocemente di intensità nella seconda parte, smancerosa e pedante a sostituire una scorrettezza che in precedenza permetteva di prendere le distanze da quella com-rom classica/schematica che giustamente lo stesso Levitt sbeffeggia a più riprese.
Da incorniciare i siparietti con la famiglia nonostante l'italiano sia visto come quello che si nutre solo di pasta e a tavola sta in canottiera, guarda sport di continuo e ogni domenica si ficca in chiesa, però i duelli verbali col padre e gli isterismi della madre divertono, il tutto sotto lo sguardo distaccato di una sorella che aprirà -saggiamente- la bocca una sola volta in tutto il film.
Dispiace per la seconda parte buonista dedicata ai più romantici e in un certo senso fastidiosamente educativa, sarebbe potuto essere un ottimo film, si limita ad un innocuo passatempo dove la sgradevolezza viene velocemente sommersa in favore di un formalismo rasserenante.