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DON JON regia di Joseph Gordon-Levitt

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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     7½ / 10  26/01/2014 08:21:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Don Jon sostanzialmente parla di incomunicabilità e sesso che navigano a braccetto nella mentalità rinchiusa e limitata di un tipico americano sfrontato e schematico nella sua routine,e di una tipica ragazza apparentemente superficiale che cerca di dare un significato ad un'amore che tende solo a osservare e contemplare in uno schermo senz'anima.

Quello che colpisce di più di Don Jon è principalmente la modalità con cui si mette in moto e si fa notare.
L'azione e il movimento generano il sorriso,ma non è un sorriso di quelli che ti mettono il buon umore.
Lo fai perché si sta seguendo uno spaccato di vita che esiste eccome,e alcune frasi come la differenza sostanziale fra sesso pornografico e "fare l'amore",e le preferenze sul come ci si vorrebbe addentrare verso un rapporto più spinto e meno programmatico sono punte di amara verità.

La pornografia nella sua piena forma di intrattenimento,come un'ancora di salvezza che da un senso ad una vita incompiuta e tendenzialmente vuota del nostro giovane protagonista.
Non si tifa neanche per lui ma perlomeno gli si da una pacca sulla spalla,l'obiettivo del film è anche fargli cambiare strada,aprirgli gli occhi e fargli trovare una persona completamente al di fuori dal suo modo di concepire una routine.

Chi sarà pronta a salvarlo realmente dalla sua misera condizione?
La ragazza proveniente dai bassifondi di una società spazzatura e Jersey-Shoreiana(in questo caso abbiamo una Scarlett Johannson mai così azzeccata come scelta di cast)o una donna cresciuta ma non troppo,ancora impegnata a prendersi uno straccio di diploma(una seducente Julianne Moore) che prevede e comprende ogni tipo di ragionamento che partorisce Don Jon?

Lo si scoprirà in un film profondo nel suo apparente delirio provocatorio e anti-hollywoodiano nella realizzazione,con montaggio preso in prestito dal nostro caro Edgar Wright,e una partecipazione sentita dei pochi ma bravi attori in scena.

Poi bisogna arrivare al voto pensando anche che come opera prima,scritta diretta e interpretata da lui,da un Jospeh-Gordon Levitt in straordinaria ascesa,il ragazzo se la cava alla grande,una voce fuori dal coro che strilla e si agita dietro le quinte in linea con ciò che vuole raccontare a tutti i costi davanti la cinepresa.

E sinceramente gli possiamo benissimo regalare un 7 e mezzo,il cinema indipendente fa al caso suo.Sta portando avanti un metodo di fabbricare film che non deve mai perire brutalmente schiacciato dalle grandi produzioni firmate dalle grandi major.

Se lo si vede in contemporanea con The Wolf Of Wall Street poi,avrai ben in mente il quadro completo di una caratterizzazione dei soliti maschio Alpha americani.
O per meglio dire,due versioni(una povera di contenuti e proprietà di linguaggio,l'altra dedita al lavoro che macina soldi)di una stessa personalità rude,spietata e menefreghista che tanto disprezziamo quanto ne siamo incuriositi.

L'America che conta possiamo dire.Beh,ho i miei dubbi.

Recensione dal vostro tnx di fiducia.