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NOAH regia di Darren Aronofsky

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Jolly Roger     8 / 10  10/05/2014 15:00:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il trailer è astuto, nella misura in cui non vi è nemmeno una scena che contenga i mostri "Giganti", o per meglio dire i "Vigilanti": probabilmente una bella fetta di pubblico, quella delle persone più sensibili agli aspetti religiosi, non sarebbe andata al cinema a vedere Noah se avesse avuto il seppur minimo sospetto che un episodio biblico potesse esser stato adattato in chiave fantasy, tipo Signore degli Anelli.
Ma, proprio perché così non è stato (o almeno il film non è solo questo), l'astuzia è stata premiante: anche coloro che potenzialmente avrebbero potuto essere più critici su tali aspetti si sono trovati di fronte ad a pellicola tutto sommato sobria, che ha ben dosato i vari elementi senza strafare.
E poi si sa, nel rappresentare molte delle vicende bibliche – e soprattutto quella di Noè – ci può stare una certa libertà di evitare regole di verosimiglianza storica, posto che la vicenda stessa - la costruzione di un Arca per salvare una coppia di tutti gli animali del mondo – già non si presta dal canto suo ad obbedire a rigide regole scientifiche.
Insomma, non è il caso di fare domande tipo: "ma come avranno fatto gli animali a vivere per così tanto tempo sull'Arca senza mangiare!?"
Il punto è che il film non racconta una vicenda storica, ma, come molti altri racconti biblici, un'allegoria per raccontare la Verità, alla quale uno è libero di credere o meno, ma il cui senso dovrebbe essere più o meno intellegibile per tutti, credenti o meno.
Il messaggio è che L'Uomo non è il padrone dell'universo. Non dovrebbe comportarsi quindi come un dominatore dissoluto e poco accorto, ma al contrario con rispetto e lungimiranza verso tutto il Creato. Il messaggio ecologista risulta quindi perfettamente incastonato nell'insieme (esemplare la scena in cui Noè rimprovera il figlio per aver strappato dal prato una stella alpina, dicendogli che il fiore deve restare attaccato al suolo e che l'uomo non può strapparlo per soddisfare il proprio piacere, ma può cogliere solo quello di cui ha bisogno).
La presenza di Dio che punisce gli immondi e gli ingiusti, presente nel Vecchio Testamento, si edulcora nel Nuovo Testamento ove cambia la prospettiva: quella di un Dio che premia i buoni e i giusti.
Ma la sostanza non cambia.
Poi uno la chiami come vuole: "Giustizia Divina", "Destino", "Selezione naturale"… termini che possono essere molto distanti, ma, in certi altri casi, molto vicini.
L'importante è non scambiarla per un semplice temporale estivo.