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NOAH regia di Darren Aronofsky

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Manticora     8 / 10  13/04/2014 14:08:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aronofsky si confronta con il kolossal in questo caso biblico, anche se di tradizionale c'è ben poco. L'epopea di Noah è vista con una visione a tratti favolistica che non stona, un epoca mitica, in cui gli uomini vivevano secoli, e la stirpe di Caino dominava il mondo. Tutto in chiave ambientalista, ogni cosa si ripete, indubbiamente Aronofsky sà raccontare, accompagnando il tutto con la fine partitura musicale del fedele Clint Mansel che crea l'ennesima score intrigante ed originale , anche se con canoni più classici. L'uso degli angeli caduti, i vigilanti è notevole, giganti di pietra, che si trascinano, Dio non c'è, implacabile, nessuno lo nomina, lui è il Creatore, novello Iluvatar come nel Silmarillion. Ma trasmette il suo messaggio attraverso sogni e incubi, per avvisare i pochi che vogliono capire. Russel Crowe come sempre recita con il pilota automatico, gli altri attori inevitabilmente sono dei comprimari, ma non sfigurano, Jennifer Connely invecchiata ma saggia, Emma Watson finalmente donna e madre, Logan Lerman dismessi i panni di Percy Jakson ha un ruolo adulto, il figlio ribelle, infine Ray Winstone, dittatore sanguinario, novello Saruman, che mangia la carne, mentre i figli di Seth sono vegetariani. Il ruolo di Matusalemme è incarnato bene da Anthony Hopkins, patriarca dai poteri semidivini, la cui saggezza aiuterà Noah non poco. L'apocalisse acquea è terribile e inesorabile, l'umanità non scamperà, l'uso dell'incenso per addormentare gli animali è geniale, poi l'odissea per quaranta giorni durante il diluvio. Noah che diventa inesorabile castigatore, per preservare la terra, dopo aver raccontato la genesi, e qui Aronofsky ha un idea geniale, con lo stopo motion racconta una creazione che passa per l'evoluzione, fino al peccato originale, la cacciata dal paradiso e l'uccisione di Abele da parte di Caino, e l'avvento del male nel mondo, fine narratore il regista dimostra ancora una volta di saper padroneggiare qualsiasi storia. Finale forse un pò lento, ma con i suoi perchè, in una terra di nuovo primigenia, dove l'umanità ricomincerà daccapo.