caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CRISTIADA regia di Dean Wright

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Niko.g     7 / 10  13/11/2014 15:03:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ero lì a fissare il nulla artistico di un'opera che narra in codice Morse le avventure di Don Chisciotte e a domandarmi perché mai ad una interessantissima conferenza sulle origini del cosmo tenuta dal prof. Massimo Cacciari si dovesse assistere seduti per terra o su degli imbarazzanti sgabelli stile Ikea, quando all'improvviso trovo la risposta ai miei dubbi cosmici: semplicemente ero al MAXXI, cioè la bruttezza eretta a museo e presieduta da Giovanna Melandri. Gratificato dall'ennesima conferma che ogni domanda ha sempre la sua risposta, un altro insidioso quesito cominciava a bussare al mio cranio: per quale motivo un'epopea grandiosa e tragica come la Cristiada è stata insabbiata per decenni dalla storiografia e dai circuiti del cinema internazionale?

Dopo una lunga attesa, il film è finalmente arrivato nelle sale italiane, ottenendo un trattamento simile a quello riservato a pellicole come "Katyn" o "11 settembre 1683". Succede, infatti, che quando i comunisti fanno strage di innocenti dando poi la colpa ai nazisti, oppure orde di musulmani invadono l'Europa, scatta come una sorta di imbarazzo generale: i produttori e i distributori diventano improvvisamente timidi, le braccia si rattrappiscono, le luci si spengono, le porte si chiudono.
Chi dice che la storia la scrivono i vincitori, non immagina nemmeno cosa accade quando la storia non viene proprio scritta, perché peggio della "damnatio memoriae" c'è l'assenza di memoria!

Dunque anche in questo caso viene riportata una pagina di storia praticamente sconosciuta, che ha il suo antefatto nelle leggi anticlericali varate in Messico a partire dal 1914 e sfociate poi in un vomitevole governo laicista fanatico della Rivoluzione francese, che perseguitò la Chiesa cattolica impedendo ai fedeli l'accesso ai sacramenti, torturando e uccidendo (agghiacciante la fotografia con la fila di impiccati ai pali del telegrafo lungo la ferrovia di Jalisco).
I cattolici messicani tentarono prima le vie diplomatiche, ma una volta resisi conto degli animali con cui avevano a che fare, pensarono bene di impugnare le armi. E le impugnarono.

Il film concede più spazio alle sparatorie western che non alla ricostruzione degli avvenimenti, ma nel complesso rende bene il clima di tensione e drammaticità di quel periodo, il fervore di quegli uomini e di quelle donne che combattevano non per fanatismo ideologico, ma perché non venissero profanate le loro chiese e per non vedersi negato un diritto: il diritto di essere cristiani.
Questo va detto per isolare in un angolino buio le zucche vuote che parlano di jihad cristiana, di guerra santa e di crociate.
Quello dei Cristeros è stato un martirio del XX secolo, il secolo delle idee assassine, del comunismo, delle ideologie secondo cui l'uomo è Dio a se stesso e chi crede il contrario va annientato. Cristiada mostra questa tipologia di martirio, causato non da una semplice crudeltà umana, ma da una posizione culturale contraria alla fede, posizione ancora oggi incoraggiata e sostenuta dall'ateismo scientista e dai potenti mezzi economici delle logge massoniche e della finanza ebraica.

La regia è di Dean Wright, qui al debutto e già ottimo collaboratore in "Titanic" e "Il Signore degli Anelli". Con diversi anni di esperienza e numerosi premi alle spalle, Wright ha dato alla pellicola una potenza visiva degna dei migliori colossal, con le giuste concessioni allo spettacolo epico-romantico che i cinefili sanno riconoscere e apprezzare. Purtroppo la produzione non ha potuto contare sui grandi budget che Hollywood riserva a venditori di fumo come Christopher Nolan e questo l'ha chiaramente penalizzata.
Anche sul piano della profondità e della coesione narrativa emergono evidenti carenze, ma è già un mezzo miracolo che qualcuno abbia potuto portare a termine il racconto di una storia come questa, con tutte le avversità, gli ostruzionismi e le serpi in seno che si saranno sicuramente scatenate per compromettere il risultato finale. E' comunque ammirevole lo sforzo fatto per spendere al meglio i 12 milioni di dollari a disposizione, specie per quanto riguarda la ricostruzione degli ambienti.

Il cast è di prim'ordine: Andy Garcia (come sempre bravissimo e incàzzato come un riccio contro quel comunismo che gli ha distrutto il paese natale e costretto la famiglia all'esilio), Eva Longoria, Peter O'Toole, Oscar Isaac, Catalina Sandino Moreno. Una menzione particolare va al sorprendente Mauricio Kuri, nel ruolo di José Luis Sanchez (leggetevi la sua storia straordinaria).
L'avvincente colonna sonora è di James Horner, che come il maestro Morricone non sbaglia mai un colpo.

Un bel film insomma e un profondo omaggio alla libertà religiosa, che fa eco ad opere grandiose come "El Cid" di Anthony Mann e "Un uomo per tutte le stagioni" di Fred Zinnemann.
Benvenuto a Cristiada allora e grazie alla neonata Dominus Production che ne ha reso possibile la distribuzione in Italia, onorando la memoria di quegli eroi che lottarono per la libertà al grido di "Viva Cristo Re!". Viva Cristo Re!
BlackNight90  13/11/2014 20:59:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piove, governo judo-ricchio-comunista!
Niko.g  13/11/2014 15:27:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
http://www.youtube.com/watch?v=xHKAtbd03dA