caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SNOWPIERCER regia di Joon-Ho Bong

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Jolly Roger     8 / 10  10/02/2015 23:06:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
------------------Spoileroso------------------
Chissà perché m'è venuto in mente di commentare sto film a così grande distanza dalla visione! Non lo faccio mai.
Forse perché Snowpiercer è un ottimo film, che mi è rimasto molto impresso.
L'ambientazione è affasciante, questo grosso treno futuristico che avanza in mezzo a paesi sotterrati da quel gelo che ha distrutto l'umanità, che sfreccia spaccando ogni ostacolo di ghiaccio sulle rotaie davanti alla locomotiva, lanciato in moto perpetuo lungo il globo per consentire la sopravvivenza dei superstiti.
Il film presenta un discreto livello di action ed un ritmo coinvolgente dall'inizio alla fine, senza sbavature ma, anzi, con qualche scena notevole che resta impressa.
Malgrado quanto sopra sia già di per sé una ragione sufficiente per vedere questo film, quando si parla di Snowpiercer non si può fare a meno di citare il suo vero valore aggiunto: è una metafora, anzi, una vera e propria rappresentazione semplificata, della società civile, delle classi sociali, delle masse e del controllo che il potere esercita su di esse.
Il treno è un microcosmo, un piccolo stato autarchico, in cui ognuno ha un proprio ruolo, anche se spesso lo interpreta in modo inconsapevole.
Alla fine del treno, in fondo, c'è la Coda, dove risiedono le classi povere, gli straccioni, coloro che apparentemente non fanno nulla di utile alla società e che ricevono, dalla Testa del treno, solo ordini, vessazioni e briciole…poche briciole che a volte non sono sufficienti per sfamare tutti. La Coda, tuttavia, ha un'altra caratteristica fondamentale: i suoi abitanti si riproducono. Sì, mettono al mondo figli, cosa che non avviene così spesso nelle classi superiori (in ottica metaforica, si potrebbe leggere questa situazione come "proletariato").
In mezzo al treno, le classi medie. Le maestre, ad esempio, che indottrinano i piccoli al culto del treno e del suo Capo, Wilford, oppure i faccendieri (coloro che svolgono diverse mansioni per il treno), ma soprattutto i soldati, che mantengono l'ordine.
In prima classe, infine, i ricchi. Essi passano la totalità del tempo a ubriacarsi, drogarsi, giocare a carte, starsene in piscina (sì, perché sul treno c'è anche un vagone con le piscine!).
E poi, la locomotiva, la Testa. Dove risiede Wilford, il Capo, il Creatore del treno nonché mente di tutto. Il Boss, nella famigerata stanza dei bottoni.
Il collegamento tra la Coda e la Testa non è nient'altro che la selezione naturale – ad opera della Testa, ad onor del vero– che sceglie dalla coda i membri di cui ci si può fidare di più, facendoli passare avanti.
Wilford sa tutto del treno. E tutto, sul treno, è regolato in modo tale da garantire l'equilibrio, nonostante ciò costi il sacrificio di molte persone (le stragi degli straccioni ribelli, ma anche dei poliziotti impegnati a fermare le rivolte). Sì, perché tutto è programmato, tutto è calcolato.
Persino le rivolte della Coda.
La Coda, infatti, è l'unico settore in cui la gente si riproduce, si moltiplica…finché, periodicamente, arriva il momento in cui il cibo non basta più per tutti. A quel punto, scatta l'odio verso la Testa, vengono tramate ed organizzate rivolte contro Wilford.
Ma Wilford non fa nulla per impedire queste rivolte..anzi, pare pure che le agevoli…perché lo spargimento di sangue che ne seguirà, contribuirà a riportare indietro l'orologio, a calmare le acque, ridurre la popolazione in esubero, ripristinando quell'equilibrio che è essenziale per la Sopravvivenza del Tutto.
Il problema è che questa volta il capo dei ribelli, Curtis, è uno proprio tosto.
Un ribelle che ha il dono del comando, uno che risalirà trutto il treno con il suo piccolo sbandato esercito, fono a scoprire, infine, anche il segreto grazie al quale si muove il treno: grazie al sacrificio di un bambino, scelto tra quelli della Coda, condannato a stare in un buco dove lui solo può entrare, per guidare il macchinario.
L'Equilibrio si basa quindi sul sacrificio, non voluto e non volontario, di umani meno potenti, perpetrato da umani potenti e consapevoli.
Ma tutto ciò non è un atto di volgare supremazia: è semplicemente necessario.
Wilford non lo fa per piacere, lo fa perché così deve essere. Perché questo è l'unico modo. In lui non c'è arroganza, c'è la triste solitudine dell'uomo al comando.
Stavolta, però, il ribelle è qualcuno che non può essere fermato, come invece avvenuto nelle precedenti rivolte. Curtis è troppo duro, troppo forte. Curtis è un uomo d'acciaio, determinato a distruggere il sistema precostituito.
Come tutti i grandi ribelli, egli si troverà al Dunque, fino ad arrivare alla cima del treno e a trovarsi faccia a faccia con Wilford.
E, in quel preciso momento, si porrà nella sua testa il dilemma che si è posto a tutti i grani rivoluzionari della storia:
prendere il posto di Wilford, del Capo?
Oppure no?
Se lo farà, potrà forse sperare di cambiare le regole…ma il confronto, il dialogo con il Capo (davvero significativo e intenso), non lascia alcuno spazio: non c'è altro modo di condurre il treno. La sua vittoria potrà essere una speranza per molti, ma sarà solo un'illusione: perché niente, in realtà cambierà, se non la sostituzione di un uomo forte al comando, con un uomo che è ancora più forte, ma che comanderà allo stesso modo, facendo credere di essere diverso.
Oppure, la seconda scelta è distruggere tutto, spaccare l'anello della catena che cancellerà l'equilibrio che si era formato fino ad allora…ma le conseguenze saranno imprevedibili. Ed il film non si pronuncia su questo.
Lancia il sasso ma nasconde la mano.
Cosa succederà dei ragazzi che sopravvivranno alla morte del treno?
Non si sa.
Ma il mondo si sta risvegliando dal gelo…e questo non può che essere interpretato come un segnale positivo per la Nuova Umanità.

Snowpiercer è una piccola allegoria che semplifica grandi rivoluzioni che sono realmente accadute in passato, da parte di ogni bandiera, nera o rossa. Su può anche dire che le tesi su cui si basa sono molto semplicistiche…ma del resto, in un film di 2 ore, sarebbe veramente impossibile approfondire temi così grandi.
Mi fanno un po' ridere coloro che hanno demolito il film tirando in ballo filosofia e sociologia, Hegel e quant'altro. Perché costoro hanno perso di vista totalmente il film, che non è un saggio di filosofia…ma è soltanto un film!!!!
Ciononostante, è un film che fa riflettere – nel suo piccolo – perciò chi lo ha demolito ha perso una doppia occasione, quella di godersi un bell'action movie e di gustarsi le riflessioni provocate da un prodotto cinematografico - pur non trovandosi d'accordo, per carità!
Ma non è una cosa che succede tutti i giorni.
Mic Hey  19/04/2015 01:24:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La penso come te.. ho dato lo stesso voto se nn ricordo male ..però accidenti ma quanto hai scritto ?! cioè pensi davvero che ci sia qualcuno in questo sito che si prende la briga di leggere un simile papiro ?