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LEI regia di Spike Jonze

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Invia una mail all'autore del commento eureka!!!     6½ / 10  19/03/2014 14:40:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo essere sincero, mi aspettavo di più, molto di più.

L'idea è carina, anche se è già stata vista in molti altri film. Nel caso di Her, Jonze non ha fatto altro che aggiornarla alla nostra epoca "social".
La regia e il comparto tecnico sono eccellenti, così come la recitazione (visto in lingua originale).

E' tutto bellissimo, fra l'altro Jonze deve aver fatto uno sforzo mostruoso per scrivere la sceneggiatura, però i problemi ci sono:

Innanzittutto Jonze non è riuscito a farmi entrare nella storia e nei personaggi. Ci sono molte inquadrature bellissime, evocative, ma manca quel qualcosa che fa coinvolgere lo spettatore nella storia.
Sembra che ci sia un filtro che non permette di avvicinarsi troppo ai personaggi.
E' un difetto tipico di Jonze che ho già riscontrato in altri suoi film. In poche parole è un regista che tende ad essere un pò troppo perfettino e quindi poco emotivo, freddo.
Avrei preferito qualcosa di stilisticamente più elementare, ma più intenso e più coinvolgente.

Un altro problema di questo Her sono i dialoghi. Bellissimi, per carità, intensi ed illuminanti, ma troppi, davvero troppi e soprattutto un pò inconcludenti, tanto che il film nella parte centrale diventa ripetitivo e sembra girare a vuoto.


Inoltre le idee sono un pò poche. Certo, ogni tanto ci sono delle ideuzze simpatiche (la ragazza surrogato, il videogioco sboccato), ma sono tutte soluzioni riempitive senza essere troppo incisive per la trama (ok, la ragsazza surrogato un pò si...).
Sono carine, ma nulla di più. Difatti la storia non ha picchi emotivi, ma scorre liscia, neutrale, quasi per inerzia.
Mi sarebbe piaciuto vedere in modo più approfondito, e non solo abbozzato, cosa sarebbe successo a livello sociale con un computer del genere che impara dall'esperienza. Invece siamo limitati a vedere soltanto altri che vivono le stesse esperienze del protagonista. Sarebbe stato bello scoprire qualcosa in più.
Anche il rapporto con il "software innamorato" mi è sembrato ripetitivo e soprattutto scontato. Non c'è nulla che mi ha stupito. Nel senso che se mi chiedessero "immagina una storia d'amore fra un uomo e un computer" probabilmente scriverei le stesse cose a livello di trama che ha scritto Jonze perchè sono ovvie, naturali.... E questo non va bene, perchè io sono io e Jonze è Jonze!
I bellissimi dialoghi fra i due vengono proposti troppo spesso e dopo un pò girano a vuoto. Anche la conclusione mi è sembrata un pò troppo rapida e superficiale.
Insomma, si poteva e si doveva osare di più.

Un altro difetto, secondo me, è la durata. Due ore, nella nostra epoca facebookiana in cui è diventato difficile concentrarsi per più di 30 minuti, sono davvero troppe, soprattuttto considerando il ritmo, di certo non veloce.


Ero partito esaltato, convinto di vedere un grandissimo film, sia per la media su filmscoop, sia perchè Jonze ha partorito sempre film piacevoli, ma questa volta la visione mi ha pesato davvero tanto e alla fine ero anche leggermente depresso.
La domanda che io da spettatore mi pongo spesso in questi casi è piu che esplicativa: "Quanto cavolo manca?"

In tutto questo bellissimo e perfettissimo meccanismo è mancato qualcosa in grado di renderlo un grande film.
Peccato.
A mio parere una piccola occasione sprecata. Forse in mano a un altro regista "meno freddo" sarebbe uscito un grande, grandissimo film.
John Nada  20/03/2014 12:40:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono le stesse esatte sensazioni che ho avuto anch'io.
eureka!!!  27/06/2014 18:23:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
avute in tanti...