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300 - L'ALBA DI UN IMPERO regia di Noam Murro

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  04/07/2014 13:49:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mentre alle Termopili gli spartani si battono strenuamente c'è un'altra offensiva, questa via mare, che i greci si trovano costretti ad arginare. Ci pensa l'eroe ateniese Temistocle a contrapporsi alla gigantesca flotta persiana guidata dalla crudele e bellissima Artemisia.
Rispetto al primo capitolo non cambia lo stile visivo ridondante effetti in CGI spalmati adeguatamente su green screen, la violenza se possibile è ancora maggiore con ogni efferatezza messa in mostra seguendo un modello splatter spesso sconfinante nell'esagerazione, tra fluviali fiotti emoglobinici a impregnare il campo di battaglia e sbattuti in faccia allo spettatore tramite mdp grondanti sangue. La regia di Noam Murro si infila nel solco già tracciato a suo tempo da Zack Snyder, con ralenti e accelerazioni improvvise per espressioni videocilippare comunque adatte nel riportare l'infuriare della battaglia, il cozzare delle armi, il frantumarsi delle ossa e il dolore dei corpi trafitti in quella che è di fatto un' orgia visiva senza freni.
Le scene mozzafiato si sprecano, anche se il ridicolo spesso spunta dietro l'angolo con il solito Serse a guidare il torpedone comico; su tutto però svetta la scena della cavalcata sui pontili, davvero difficile da sopportare anche per una computer grafica che nell'occasione lascia molto a desiderare.
Di certo poi Sullivan Stapleton non ha il carisma di Gerard Butler, il suo eroe è definito in maniera frettolosa e le invettive retoriche per motivare i propri guerrieri, pregne di lodi alla fratellanza, alla famiglia, alla patria, sempre però venate da quello spirito democratico che non regnava a Sparta, sono roba vecchia e lasciano più un senso di imbarazzo che altro.
Sono i personaggi femminili a convincere, brava Lena Headey in un ruolo marginale ma incisivo, eccellente e divina Eva Green, bellezza stratosferica e cuore nero come gli abiti che indossa. Condottiera spietata, sensuale e temutissima, soprattutto mossa da un feroce spirito vendicativo contro la sua terra natia. Il suo personaggio vale buona parte del film, determinato, affascinante, più sfaccettato di quanto sembri ed impegnato in una scena di sesso difficilmente dimenticabile.
Per il resto abbiamo a che fare con una pellicola reazionaria e guerrafondaia quanto si vuole, manichea nella descrizione del nemico (anche se in quest'occasione si concede qualche inciso sui "cattivi" a giustificare la crudeltà di cui sono depositari), ma anche spettacolare, che se preso come intrattenimento duro e puro il suo lavoro lo svolge appieno. Ottimi i titoli di coda con la cover di "War Pigs" a chiudere in bellezza.