Niko.g 5½ / 10 14/03/2014 12:43:47 » Rispondi Il debutto di Sandokan al cinema, negli studi di Cinecittà voluti da Benito Mussolini, è ben lontano dall'essere memorabile. Il film è caratterizzato da una recitazione ingessata e dalla esiguità dell'azione, protagonista onnipresente nelle opere di Salgari. Il bianco e nero, poi, compromette quel fascino esotico, tipico del genere, che troverà la massima espressione nello sceneggiato di Sollima. Bisogna però riconoscere a Guazzoni (suo il "Quo vadis?" primo kolossal della storia del cinema) il merito di aver dato all'opera l'apporto visibile della sua esperienza. Bravo anche Massimo Girotti (La finestra di fronte), nei panni del giovane indù Tremal-Naik.