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THE JACKET regia di John Maybury

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     7½ / 10  05/02/2015 14:48:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Reduce dalla Guerra del Golfo, Jack ne rimane in qualche modo vittima nel momento in cui la sua psiche ne è uscita indebolita. Finisce così in un ospedale psichiatrico in cui si fa sempre più sottile il confine tra sanità e psicosi, tra realtà e delirio, tra passato e futuro.

La storia nasce dal tema della friabilità psichica dei reduci di guerra, e in questo certamente non è una novità. Se però alcuni film raccontano il "mero" tracollo psichico di taluni soldati (dai classici "Apocalypse now" e "Full metal jacket" al recentissimo "American sniper"), altri spaziano fino al trattamento clinico, più o meno ortodosso, ad essi riservato. Si arriva così ad una deriva psico-fantascientifica, come faceva "Allucinazione perversa" (1990) e come farà "Source code" (2011), incrociandosi col tema delle distorsioni spazio-temporali alla "The butterfly effect" (2003).
Così fa "The jacket". La cura speciale, studiata dal dottor Becker, stravolge la dimensione psico-temporale della vita di Jack, che si ritrova a danzare sulla linea che separa malattia e morte da salvezza e redenzione. Una danza attraverso il tempo in cui l'amore gioca un ruolo fondamentale.

"The jacket" è frutto del lavoro di artisti importanti: la regia di John Maybury (che nonostante abbia girato soltanto tre film ha prodotto numerosi corti e video musicali), le musiche di Brian Eno (autore fondamentale del panorama contemporaneo), la produzione firmata Clooney e Soderbergh, le convincenti recitazioni dei Adrien Brody (ormai un attore di primo livello, ben oltre l'Oscar per "Il pianista") e Keira Knightley (qui bellissima ma un po' forzata; ritroverà il regista Maybury in "The edge of love" del 2008), arricchite dalla presenza di nomi come Kris Kristofferson, Jennifer Jason Leigh, Daniel Craig e Brad Renfro.
Ne viene una pellicola tecnicamente ineccepibile, con momenti altamente drammatici, impreziosita da un buon montaggio, una fotografia efficace e un'azzeccata colonna sonora.

Non ha la forza per diventare un classico del suo genere, forse a causa della componente sci-fi e di una deriva marcatamente romantica, ma "The jacket" vale senz'altro la visione.