tylerdurden73 7 / 10 15/01/2014 11:50:35 » Rispondi Papà Leiji Matsumoto è poco più che un'ombra come il suo figliolo Harlock, protagonista oscuro e inafferrabile di quest'avventura spaziale resa spettacolare dal gran lavoro in computer grafica e dall'incredibile cura del dettaglio sonoro. L'anime e la serie tv vengono rivisitate e anche se alcune caratteristiche di Harlock restano immutate, le varianti escogitate potrebbero deludere quei 30/40enni cresciuti attendendo spasmodicamente gli episodi in onda su Rai 2 introdotti dall'epica sigla. Urge dimenticare l'eroe romantico qui sostituito da uno più dark e avvolto nel mito, molto meno centrale nell'economia della narrazione improntata sul rapporto conflittuale tra due fratelli che troveranno modo di combattersi in modo feroce. Molte ossessioni del cinema giapponese - non necessariamente d'animazione- sono riscontrabili nella pellicola; dall'apocalisse incombente o già consumata, al disprezzo per la natura e più in generale per l'ambiente circostante e per i propri simili. La trama si snoda discretamente con qualche passaggio poco nitido ma complessivamente avvince, soprattutto per la capacità di unire azione magniloquente a momenti introspettivi ben calibrati in cui risalta l'attenta definizione dei personaggi. Ne esce un ritratto collettivo estremamente tormentato, con il fardello comune di un passato da dimenticare innescato da profondi sensi di colpa. Se i personaggi principali non deludono stesso può dirsi per i comprimari, significativi soprattutto nelle figure di Yuki, Yattaran e Meeme. Sicuramente senza Mazoniane e la piccola Mayu non è la stessa cosa ma ci si accontenta, e non solo per la magnificenza delle battaglie eccezionalmente ammantate dal dark matter.
Ma siamo sicuri fosse Meeme? Costei in origine era si un alieno, ma si limitava a suonare l'arpa e a bere alcool in quanto si nutrivano solo di quello. Oltretutto non aveva la bocca.
Questa Nibelunga invece a me sembra proprio reinventata da 0
Tra l'altro i nibelunghi sono una razza di nani dei Paesi Scandinavi (Vedasi Sigfrido) e il riferimento con una razza aliena è quantomeno curioso :)
E poi di Logan (versione alternativa di Tadashi) si capisce alla fine che è una versione di Harlock che si ripete nel tempo (le loro storie in fin dei conti sono molto simili come gli stessi sensi di colpa per i danni che hanno fatto a cui cercano disperatamente di rimediare).
Ciao Peter, beh, ogni interpretazione può esser buona, io direi che ci hai preso sulla versione di Harlock ripetuta nel tempo. Ho pensato anch'io la stessa cosa.
Quanto a Meeme: così viene chiamata nel film e quindi pur essendo diversa dalla Meeme dell'anime l'ho trovata un personaggio azzeccato per quanto reinventato. Sul fatto del nutrirsi di alcool c'è una scena che potrebbe far dedurre ciò, si vede appunto l'aliena sorseggiare del vino nella cabina del capitano.
Nibelunghi: d'accordo con te, forse è una "licenza poetica", oppure in lingua originale era qualcos'altro tramutato poi nel curioso riferimento al mito scandinavo dal nostro doppiaggio.
Come vedi poche certezze anche per me, l'importante che mi sia piaciuto alla fine ;)