ZOMBIE ASS - TOILET OF THE DEAD regia di Noboru Iguchi

tylerdurden73     6 / 10  19/06/2015 11:32:34 » Rispondi
A Noboru Iguchi mancavano giusto gli zombie scorreggioni. Non che il dissacrante personaggio abbia trascurato il tema in passato, chi ha visto l'episodio "Fart" di "Abc's of death" sa a cosa mi riferisco. L'ossessione del famoso - o famigerato, a seconda dei gusti - regista assume quasi una connotazione feticista, in un delirio di matrice puramente esploitativa in cui le trovate pazze e deliranti si accorpano a scene che definire di cattivo gusto è un eufemismo.
E pensare che l'incipit è tra i più banali, con la classica combriccola di studentelli in vacanza. Durante una battuta di pesca catturano una trota all'interno della quale vive uno strano essere vermiforme. Una delle ragazze, la procace Asana Mamoru (da premiarsi non solo per il notevole décolleté, è infatti protagonista della scena più imbarazzante) convinta che lo strano organismo aiuti a dimagrire, lo ingoia senza tanti complimenti.
Da questo punto in poi scatta la follia totale con relativo massacro. Lo zombie movie trova alleanza nella possessione da parte di un parassita (ovviamente di forma fallica) frutto degli esperimenti del solito scienziato pazzo, questi immancabile stereotipo di derivazione nipponica, come la protagonista abbigliata in classica uniforme da scolaretta.
La pellicola diventa poi un gioco al rialzo sfrenato, avvicinandosi al finale la (prevedibile) survival girl di turno affronta una sorta di boss nemmeno ci trovassimo in un videogioco, e dire che lo fa volando mollando furiose flatulenze restituisce la dimensione del livello raggiunto.
E' un tipo di comicità eccessiva e assurda, in cui sangue e belle ragazze vengono inserite in un contesto disgustoso tra deiezioni d'ogni sorta e meteorismo estremo. Un lavoro che potrebbe risultare ributtante per chi possiede uno stomaco particolarmente delicato.
Chi conosce la sfrontatezza di alcuni autori giapponesi nel non fermarsi davanti a quasi nulla troverà in Iguchi pane per i propri denti, tutti gli altri si astengano.