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DARK TOUCH regia di Marina de Van

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  12/05/2015 13:13:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo film di Marina de Van che vedo; la regista/attrice affronta un altro tema molto duro dopo quello altrettanto scomodo sviscerato con bravura nell'ottimo "Dans ma peau".
In questo caso il risultato finale è molto più modesto, nonostante una direzione misurata in cui il delicatissimo tema dell'abuso sui minori viene portato a galla senza alcuna morbosa ostentazione, ma con sequenze ben calibrate in grado di lasciare intendere l'orrore patito, i segni non solo fisici di cui si fanno carico le vittime e allo stesso tempo indurre forte disagio nello spettatore.
Il lato drammaturgico della storia funziona a dovere, difficile restare impassibili dinnanzi la psiche della giovane Neve alterata da anni di abusi, impossibile non provare pena per lei e soprattutto una feroce rabbia mescolata al disgusto per chi l'ha costretta a vessazioni di ogni genere. La giovane attrice (Missy Keating) a dire la verità è un po' monoespressiva ma riesce comunque nel portare a galla un dolore profondo, quasi inconfessabile, attraverso una recitazione spesso in sottrazione in cui si "assenta" rendendosi schiva verso quel mondo adulto di cui ormai non si fida più.
La De Van non riesce (e forse non lo vuole neppure) celare i poteri paranormali della protagonista, paragonabile quindi a una moderna Carrie più giovane; il passaggio da vittima a carnefice avviene brutalmente come nel film di De Palma, anche se in questo caso le motivazioni sono piuttosto distanti tra loro.
Il fatto di far intuire tutto ciò dopo una decina di minuti non giova alla pellicola, anche perchè tra varie incertezze di sceneggiatura "Dark Touch" si trascina stancamente reiterando lo stesso messaggio con troppa insistenza.
A tenere banco è la parte meno intrigante, ovvero quella horror, e qui il film cede tra usurati clichè e messaggi didascalici, cause del totale azzeramento della tensione.
Resta l'amaro in bocca perchè i primi minuti promettevano bene, purtroppo la disamina sociale con i suoi orrori quotidiani, addirittura famigliari, viene accantonata troppo presto a favore di una vendetta telecinetica poco trascinante.