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SHAKESPEARE IN LOVE regia di John Madden

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Invia una mail all'autore del commento Enzo001     4½ / 10  27/09/2008 17:49:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Sia ben chiaro: questa è una stroncatura seria quanto (im)parziale, e non ci sono ca.zzi.

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Non so voi, ma io ho sempre adorato quelle frasette dolci dolci dolci nei Kissperruggina; hanno un che di poettico, di maggico, di sensual al quale non è possibbole resistere. Ecco, avete presente i dialoghi surreal-scopettoni di “Scusa ma non ti vorrei nominare; ma proprioproprio!”? Perle del tipo: “L’ammore è come un fantasma, tutti ne pallano ma poki lo conoscono davvero”; e ancora: “L’ammore è come il vento, non lo senti ma lo xcepisci”. Si, insomma, avete capito: tutta roba dal profonderrimo tasso culturale.
Eggià, perché la differenza fra il suddetto cappolavoro e le suggestioni in versi di sciekspir in luv è davvero sottile. Non foss'altro che il secondo, nei limiti di una sceneggiatura romanzatissimamente improbabile, si mantiene una piacevole commediuola canale 5; superfarcita di sentimentalismi spiccioli e tremendamente previdibbole, ovvio. Et voilà il cinema che si piega agli standard delle dodicenni, proprio quelle ragazzine incapaci di mantenere lo sguardo fisso su un piano sequenza per più di 4 secondi (sennò cm risp all’sms del mio boy?). E poco importa se sullo schermo si sussegue un carosello di banalità sconcertanti; e poco importa se, delle suddette banalità sconcertanti, ne capisco solo il 30%: tanto avrò a disposizione altre 80 visioni per imparare a memoria ogni battuta. Si, perché l’unica cosa che conta è SOGNARE; oniriche falsità, of course. Distaccarsi dalla realtà è sicuramente magnifico, speculare sui sentimenti delle ragazzine no. Banalizzare la poesia del più celebre poeta inglese neanche. Aaaaaah, e che poeta! Sembra il protagonista *****tto-secsinespressivo di “Pirati dei Caraibi”! No, non mi riferisco ad Orlando Bum; ma al pappagallo parlante. No, ritiro tutto; il pappagallo non ha colpa, in effetti.
Va detto comunque che la pellicola non è esente da pregi: merita certamente un plauso per i costumi e per la discreta ricostruzione dell’età elisabettiana; escludendo le imbarazzanti uscite claunesche e il trito umorismo ai limiti del cattivo gusto.
Resta ancora un mistero come un tal mediocre filmonzo sia riuscito a conquistare ‘sta valanga di premi (alcuni decisamente discutibili) all’accademy.
Beh, basterebbe dare uno sguardo agli altri film in concorso: “La vita è bella”, “Salvate il soldato Ryan”. Tutto chiaro.
TheSorrow  05/01/2015 23:18:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non riesci a non sputar mer.da su "la vita è bella" vero??comunque dimentichi "la sottile linea rossa", che comunque sta na spanna de sopra a tutt'e tre (questo sta 6 spanne de sotto nvece")