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VENERE IN PELLICCIA regia di Roman Polanski

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Terry Malloy     7 / 10  02/12/2014 12:29:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il cinema d'autore spesso tende a trasformarsi in qualcosa di autoreferenziale, è un rischio comune e normale e non ne facciamo una colpa a Roman Polanski. Ogni grande autore ritiene spesso di avere idee brillanti, quando in realtà non so né più né meno che normale respirazione dell'intelligenza e della creatività di chi si occupa costantemente di cinema, un "mestiere" a volte certo discutibile.

Ciò detto, pur non ritendendolo il capolavoro che è parso a molti, VIP è un film a suo modo delizioso, frutto di un'esperienza condensata nei minimi termini di un plot classico a due attori, in cui chiaramente il protagonista è ciò che non c'è, è sempre alluso, fino alla (bella) scena finale. Un film sulla possibilità del cinema (e del teatro ovviamente) di creare atmosfera, di utilizzare ogni risorsa per trasformare qualcosa in qualcosa d'altro, prerogativa dell'umano. Dai rumori extradiegetici (che strizzano l'occhio al fantastico di Lubitsch e soprattutto Vigo) allo stile recitativo della Seigner, il film sa giocare su questa tematica continua del provare dolore e piacere allo stesso tempo, sull'esporsi al graffiante tocco del cinema per suggerne quella passione misteriosa con cui ci incantiamo per non pensare alla vita reale (costituita ancora una volta dai telefonini, come in Carnage). Splendido il ritratto del francese colto medio, splendida qualche battuta, in un film che alla lunga può sviare l'attenzione, colpa una certa artificiosità. Esperimento riuscito, ma non oltre il "buon film vala la pena subirlo".