caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

VENERE IN PELLICCIA regia di Roman Polanski

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
GianniArshavin     8 / 10  03/05/2014 23:30:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonostante gli 80 anni e i pochi soldi a disposizione Polanski riesce a tirar su un film spettacolare ,pregno di significati ,nettamente superiore a tante produzioni più pubblicizzate e considerate.
Una sola location , due attori e tante citazioni e simbolismi sono la base di un'opera culturalmente elevata ma mai astrusa e compiaciuta. Polanski tramite dialoghi calibrati e accattivanti immerge lo spettatore in questa sfida fra intelligenze,in questo confronto fra sessi.
I tanto decantati temi del masochismo e dell'erotismo ci sono e vengono qui trattati con cognizione di causa senza mai scadere nel volgare; Polanski analizza aspetto come il rapporto fra padrone e posseduto o fra dominatore e dominante , complessi e spigolosi argomenti affrontati dal regista con competenza tramite l'utilizzo del mondo teatrale e della messa in scena del romanzo che da il nome all'opera.
Venere in pelliccia è inoltre un film fortemente surreale e questa componente emergerà, prepotentemente, durante il passare dei minuti soprattutto grazie alla trasformazione dei personaggi. Gli attori infatti sono solamente due ma i personaggi a cui daranno vita saranno due, tre o quattro a seconda anche dell'interpretazione personale.
La perdita dell'identità , il dissolversi delle certezze, il ruolo della donna e la caduta nella paranoia sono tematiche care al regista e qui riproposte in maniera più sottile ma sempre efficace. Il finale è indicativo sotto questo aspetto e a molti non sfuggiranno i rimandi a vecchi successi del cinema polanskiano.
Il titolo come detto è colmo di citazioni intellettuali (da Freud alle baccanti) o ad alcuni film del regista ("L'Inquilino..." e "Luna di fiele") e non è casuale la spaventosa somiglianza dell'attore maschile con il Polanski di 40 anni fa.
Proprio gli attori sono un'altra lieta nota del prodotto , con il desolato e tronfio Almaric e la stupenda ed enigmatica Seigner bravissimi nel sorreggere da soli la storia.
Anche il lavoro sulla caratterizzazione dei protagonisti è di grande caratura: Malgrado la breve durata ci sembrerà di conoscere da una vita i due attori , nonostante il continuo scambiarsi dei ruoli e la natura misteriosa di Wanda.
Mi fermo qui con questo sproloquio , anche se ho trattato solo alcuni degli elementi proposti, e vi consiglio caldamente di recuperare questo titolo , ingiustamente snobbato sebbene sia l'ennesima perla di questo grande autore.