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PRISONERS regia di Denis Villeneuve

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  16/02/2014 14:09:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il salto di Villeneuve in terra statunitense non è poi costellato da troppi compromessi al suo taglio autoriale, la sua politica del suggerire è qui palesata da tanti accenni e pochi approfondimenti della messinscena, elude volontariamente le riconciliazioni con le infanti (lascia il film a tratti insoluto), quasi a tenere inviolata la sacralità del riserbo famigliare, non ponendo mai freno alla tensione, sequenze dissolte di nero portate subito sui binari dell'indagine. Il thriller è permeato da questo alone religioso, mai troppo invadente, un occhio poco smaliziato non ci farebbe neanche caso sino alla rivelazione del movente, religioso puritano, ma fino ad allora sono oculati prodromi sparsi lungo la narrazione. Rammenta molto il fincheriano 'Zodiac' non solo per l'attore protagonista, o per l'incupita fotografia umida ma per questo perenne corteggiare il noir, luoghi che se prima aderiscono ad un contesto infantile, la neve, gli addobbi sulle porte, un attimo dopo hanno il sapore di minaccia, le case a schiera, i boschi, le cantine, luoghi fertili per l'oscurità. Il cast, gratuitamente prestigioso, ci regala un altra buona prova di Dano che lo stesso anno troverà spazio nel film di McQueen, sono i suoi ruoli da antagonista, ammesso che ce ne sia uno in questo film, dato che è labile il confine che separa le vittime dai predatori. Jackman che oltre le doti canore, svezzate in gioventù, inizia seriamente a recitare personaggi dalle variopinte sfumature. La durata non è un problema, scorre liscio coinvolgente, purtroppo ci sono grossolane forzature, per rendere credibile l'incredibile (cosa che ne 'La Donna che canta' gli era riuscito anche bene), quel fatalismo che va sempre tenuto con le briglie per non storpiare la credibilità del thriller.