Padre nostro Che sei nei cieli Sia santificato il tuo nome Venga il tuo regno Sia fatta la tua volontà Come in cielo così in terra Dacci oggi il nostro pane quotidiano Rimetti a noi i nostri debiti Come noi li...
Come noi...
Keller Dover ha ancora una coerenza intellettuale che non gli permette di finire la frase. Non sta rimettendo alcun debito, anzi, sta torturando un debitore, un presunto debitore. Non finisce la frase. Un thriller vecchio stile, granitico, solido, freddo, lento e lungo, anche se quando termina avresti voluto durasse molto di più. Mi ha ricordato molto un altro grandissimo film, perché lo considero tale anche se in realtà è un videogioco: Heavy Rain. Villeneuve è una certezza. Mai una scena inutile, tutte belle, stupende quelle di Keller con il martello sul lavandino e quella del camper grondante acqua piovana. Un registello qualunque nel finale avrebbe fatto vedere Loki che sposta la macchina - apre la botola - cerca qualcosa per tirare su Keller - lo libera - Keller all'ospedale - Keller che torna a casa - abbraccia la figlia - Keller che va felice in prigione - blablabla blabla blabla. Ma per fortuna non c'è un registello qualunque. Un fischio. Un secondo fischio. Ho sentito qualcosa? Naaa... ...un altro fischio. C'è davvero? Ancora uno. Si. Fine. Il resto non conta.