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PRISONERS regia di Denis Villeneuve

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  10/11/2013 14:37:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come accade ai grandi film, non è mai facile sedare l'entusiasmo davanti a pochi, ma evidenti difetti (nella sceneggiatura) che ne inficiano il risultato finale. Siamo dalle parti di IN THE BEDROOM, lievemente al di sopra come metafora della giustizia privata, di PSYCHO, con un feroce ribaltamento dei ruoli, del gioco brutale tra giustizia e vendetta di MYSTIC RIVER, riletto in un'allucinante interpretazione biblica.
Comincio a dire subìto che il poliziotto interpretato da Jake Gyllenhaam non mi ha del tutto convinto. Troppo caricato in un primo momento, troppo enfatizzato alla ricerca di una verità privata (o professionale?) per convincere appieno.
Keller Dove ha il volto di un Hugh Jackman inaspettatamente molto bravo, ma anche in questo caso il demone che attraversa il suo sacrosanto furore è troppo iconoclasta, troppo rapidamente crudele, per essere persuasivo,
Di "Prisoners" puoi cogliere tutti gli aspetti positivi/negativi del mondo, però alla fine l'intreccio si arresta davanti a una versione già vista di un'horror sociale dove alcuni personaggi sembrano usciti dai codici mainstream del cinema da box office come la saga di Saw - l'enigmista, o magari un'ennesima variante delle favole nere dei fratelli Grimm.
In pratica, Villeneuve non aggiunge molto di nuovo, lasciando però che un'opera moralmente discutibile mostri un coraggioso aspetto sovversivo come se fosse l'unico codice necessario per i mali del mondo.
Tutte queste riserve mi impediscono di apprezzare fino in fondo un film a tratti splendido, dove l'Evento felice (cfr. il giorno del ringraziamento come il compleanno della ragazzina del greco Miss Violence) viene ribaltato da una plumbea, tragica, violentissima America che non dimenticheremo facilmente.
Mi dicono che nel romanzo l'argomento religioso era trattato senza economia, il che significa che Villeneuve ha comunque smussato gli angoli, anche se virtualmente il sentore à la Kill your children pervade tutto il film.
Ovviamente "Prisoners" è girato con rara maestria, e diverse sequenze sono da antologia del cinema - su tutti, la corsa disperata in auto di Loki verso l'ospedale in una giornata di pioggia e neve. O la mostruosa, impulsiva, corrosiva metamorfosi Monstre di Keller davanti alla propria disperazione. Un film terribile per la capacità di andare oltre gli schemi, e di raccontare l'umanità preda delle peggiori barbarie individuali. Ma ho avuto come l'impressione che questo radicale sensazionalismo alla fine si riveli un'espediente per certi riferimenti troppo abusati nel cinema tradizionale. E' comunque un'opera vibrante che fotografa una realtà sommersa di cui vorremmo tanto liberarci