tylerdurden73 7½ / 10 21/10/2016 11:02:37 » Rispondi Ripresa costantemente in primo piano la brava Alba Rohrwacher interpreta Stella, personaggio di finzione che espone ad una misteriosa interlocutrice il suo calvario di studentessa. La sua voce si interseca con quella di Michele Riondino, il quale riporta in vita il dottorando in farmacia Emanuele Patanè -morto per tumore nel 2003 a soli 29 anni- enunciando alcune riflessioni del memoriale firmato dal ragazzo stesso. Molti ricorderanno questo scabroso caso, avvenuto nell'ateneo di Catania presso aule insalubri, inadatte alla ricerca e soprattutto pericolose per la salute. Appare evidente che non trattasi di tragica fatalità l'improvvisa malattia o addirittura la morte di numerose persone impegnate in quei laboratori soprannominati "dei veleni". Evidente per tutti fuorchè per la legge: è infatti recente l'assoluzione di tutti gli 8 imputati in quanto " il fatto non sussiste". Costanza Quadriglio tuttavia non intende indignarsi e denunciare, si limita a sollecitare i ricordi di chi guarda. Utilizza Stella per esporre il suo pensiero: ora addolorato, ora ingenuo, spesso sognante o malinconico, mai rancoroso. Onesta ed imparziale la regista lancia un'allarme giustificato indicando la presenza di pressapochismo ed incuria in luoghi teoricamente impenetrabili allo sfacelo morale ed etico. Dal punto di vista tecnico il film è ben girato, montato in maniera intelligente e debole solo nelle scene in cui compare Anna, un personaggio dal ruolo indefinito, una sorta di coscienza "contro" a mio parere fuori luogo.