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LA STORIA DEL CAMMELLO CHE PIANGE regia di Byambasuren Davaa, Luigi Falorni

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paul     10 / 10  09/06/2005 11:52:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film stupendo, toccante, impossibile non commuoversi alla fine. La ricerca introspettiva del cammello, come hanno scritto i commenti precedenti al mio, corrisponde anche a quella dell'uomo e quella della natura in generale. Il cammello cerca una propria identità, come la cerchiamo tutti noi, e solo attraverso la cultura (intesa in questo caso come musica, ma portebbe anche essere arte, poesia, letteratura, teatro, cinema ecc...) riesce a ritrovare un proprio equilibrio con il creato.
Questo film dovrebbe servire piu' che da monito (perchè non vuole essere un'accusa ma un invito) da esempio alla nostra civiltà, sul come possiamo progredire (e siamo sempre in tempo) sotto un aspetto ed un lato spirituale, non sottovalutando quegli elementi che ci sono stati offerti dalla natura stessa per "non viver come bruti ma seguire virtute e conoscenza".
Chi si sognerebbe mai oggi di riavvicinare un "cammello" e sua madre attraverso la musica?
Esemplificativo anche il rapporto televisione nonno-nipotino, e spero che la fine sia solo ironica e non pessimistica.
Da un punto di vista tecnico poi il film è ineccepibile, di incredibile difficoltà credo sia stato unire veridicità a fiction (insomma elvis viene accettato realmente visto che i cammelli non sono attori) e superba fotografia. Uno di quei film che ti fanno uscire dalla sala contento.