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PROFESSIONE: REPORTER regia di Michelangelo Antonioni

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Invia una mail all'autore del commento emmepi8     9 / 10  16/01/2007 10:11:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su scrittura di Mark Peploe, che ha collaborato alla sceneggiatura insieme al regista ed a Peter Wollen,ci si serve di una storia noir classica, per riproporre il male di vivere, di cui Antonioni è maestro. Non fu facile mettere iniseme il film, e si arrivò ad una cooproduzione proprio per la presenza di Nicholson (benché Ponti si è sempre vantato di questi films con Antonioni.. sappiamo quali erano le condizioni), e diciamo che fu l'ultima occasione vera del regista. Il film vinse a Cannes meritatamente; infatti qui Antonioni riesce ad esprimere tutta la sua filosofia della vita attraverso lo stratagemma del noir. Il suo sguardo documentaristico, sempre rivolto all'uomo attraverso il paesaggio, è straordinario, e la fotografia di Luciano Tovoli riesce in pieno ad essere determinante. Il fatto di servirsi dello stratagemma di cambiare personalità attraverso la vita di un altro, dare una svolta diversa al proprio io, e la risposta negativa che viene espressa, ci fa capire che la nostra vita non dipende dagli abiti, ma dal concetto di vita stesso che è impresso in noi. Da rammentare la lunga sequenza del prefinale atttraverso la finestra della camera d'albergo sbarrata.
Dicono il più grande Antonioni, io dico uno dei bei films di Antonioni.. come si fa a dimenticare il passato di Cronaca di un Amore, anche La Signora senza camelie, che ame piace moltissimo, IL grido, L'Avventura, Blow up?.. per non dire anche quelli ritenuti minori, come Le Amiche ed I Vinti.. Certo qui siamo in presenza di una cinematografia diversa, che avvalora sempre le tesi del regista, ma coinvolgendolo in maniera insolita.
Una bella scelta , anche sofferta , per Nicholson, che ha avuto forse un'occasione unica nella sua carriera, per rinuncuiare alle sue solite, anche grandi alle volta, performance che lo hanno caratterizzato

Maria Schneider: Antonioni credeva molto in questa ragazza, da cui ebbe dell ottime soddisfazioni. Peccato che poi la vita la fece stoppare per una crisi di identatità che le rovinò la carriera. Tutto questo dovuto al successo enorme e sproporzionato di Ultinmo tango a Parigi, anche se meritato, ma devastante per una giovanissima emergente.