Giordano Biagio 9 / 10 01/08/2007 12:25:53 » Rispondi Uno dei capolavori di Antonioni, ricco di simbolismi politici, culturali, esistenziali.
Il film sembra dire che le ribellioni alle istituzioni non possono che finire in tragedia. Nel fine anni '60 la contestazione studentesca ha assunto in diversi paesi dell'occidente toni da tragedia, Antonioni coglie l'essenziale di essa per via metaforica sottolineando da un lato la forza bruta e inutile del potere e dall'altra la necessità di una rottura radicale con il mondo corrotto della tecnologia del profitto.
L'eros vissuto nel deserto diventa il simbolo di una libertà senza regole assurde, da conquistare.
Forse l'Antonioni più attento alle grandi speranze di cambiamento del '69, un'epoca in cui simettevano in discussionie disvalori come la tecnologia del profitto, il falso moralismo sessuale, le guerre per il monopolio sul mondo, ma soprattutto l'autoritarismo e i sintomi perversi degll uomini di potere.
Equilibrium 01/08/2007 12:40:59 » Rispondi davvero un bel commento, mi associo.