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DESERTO ROSSO regia di Michelangelo Antonioni

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paride_86     8½ / 10  09/01/2009 02:29:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Primo film di Antonioni a colori, ambientato in una zona industriale tanto asettica quanto laboriosa, fumosa e colorata.
La storia è quella di Giuliana, depressa dopo lo shock di un incidente.
Come in molti altri film del regista, la trama è piuttosto evanescente e quello che conta sono le situazioni, i dialoghi e soprattutto l'impianto visivo.
Le scenografie sono davvero particolari ed è molto interessante il contrasto che ha usato Antonioni: l'aridità meccanica e industriale viene rappresentata, infatti, con colori brillanti e soluzioni suggestive mentre la genuinità viene proposta come una spiaggia incantata e deserta.
In questo film si vedono - a mio parere - anche dei riferimenti politici e sociali: quasi tutti i personaggi proposti fanno parte di una catena di montaggio, un processo produttivo industriale/sociale al quale non possono sfuggire; l'uomo viene ridotto ad un ingranaggio del sistema e quindi depauperato della sua umanità e della sua componente spontanea, affettiva. Giuliana, dopo lo shock, non riesce più a trovare il proprio posto nel mondo proprio perché non ama più niente e nessuno, è un granello sfuggito al sistema e in realtà è come se lei fosse "rinsavita" e guardasse le cose per quello che sono; non a caso nella sua immaginazione si identifica con una solitaria ragazza in un posto sperduto e incantato allo stesso tempo.