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SACRO GRA regia di Gianfranco Rosi

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     8½ / 10  04/10/2013 00:41:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di "Sacro GRA" colpisce anzitutto la pulizia e la perfezione stilistica delle immagini e dei rari movimenti di camera. E poi il suono, esattamente uguale a quello che un orecchio umano sentirebbe in quel lungo non-luogo.
E poi colpisce la giusta distanza che Rosi ha saputo mantenere tra lo stile asciuttissimo da documentarista e la partecipazione umana alle vicende delle ordinarie vite di persone tramutatesi loro malgrado in personaggi della vita, prima ancora che di un film.
Un'ora e mezza di sospensione, un'ora e mezza in cui ti domandi se l'esistenza umana può ridursi a un livello così straniato da chiederti seriamente quale sia la differenza con la mera sopravvivenza. Un'ora e mezza in cui si osserva, si contempla, si sorride, si soffre, piange il cuore ma che lascia una soave, lancinante amarezza. Perché "Sacro Gra" imprigiona dentro il Raccordo come se si rimanesse intrappolati nel suo mefitico traffico. E Gianfranco Rosi sa filmare questa trappola stramaledettamente bene attraverso dei quadri che si stampano dentro.
Credo che antermes abbia detto tutto sul valore estetico e morale di quest'opera, quindi vi rimando alle sue profonde e giustissime considerazioni.
Un rammarico, leggendo voti e impressioni prevalenti su questo forum: ma cosa ci si aspettava di vedere? Un documentario del National Geographic!?
Leone d'Oro coraggiosissimo ma meritato per un prodotto originale che sa mostrare l'essenza delle moderne emarginazioni.
Certo, c'è poco da divertirsi. O da evadere. Ma molto da pensare.