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DECALOGO 2 regia di Krzysztof Kieslowski

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julian     7½ / 10  05/02/2008 20:41:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non nominare il nome di Dio invano.

Anche nel decalogo 2 troviamo una situazione familiare disastrosa, o meglio una famiglia distrutta ancora prima di nascere.
Dorota, il viso profondamente solcato dalla lama del dolore (come del resto quasi tutti i personaggi del Decalogo), è la moglie di un malato terminale di cancro, apparentemente spacciato.
Ella però porta in grembo un bambino concepito con l'amante.
Il dilemma è atroce: abortire confidando nella guarigione del marito oppure tenere il bambino rassegnandosi alla morte certa dell'uomo ?
Kieslowski pone di nuovo gli uomini di fronte a problemi insormontabili, in un mondo in cui sono quasi delle marionette al servizio della volontà divina e dove l'unica soluzione è piegarsi ad essa.
Troviamo ancora ambienti malsani come teatro dell'azione, ancora quel palazzo fatiscente del primo decalogo.
E il regista si avvale di toccanti metafore per anticipare lo svolgersi degli avvenimenti (in questo film la vespa che riesce a uscire dal bicchiere è un chiaro segno che il marito di Dorota si ristabilirà).
Per quanto riguarda la scelta del peccato, che di solito associamo alle bestemmie, in questo film dove dovremmo trovare la connessione logica ?
Probabilmente è il giuramento che il primario fa a Dorota per assicurarle che il marito morirà il filo di connessione, il medico chiama Dio come testimone di una cosa che poi non avverrà, perchè sopraggiunge un miracolo che trascende le capacità cognitive umane.
Un'altra prova di bravura di Kieslowski che va ad arricchire il valore artistico del Decalogo.